Ramo: Senato
Tipo Atto: INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Numero atto: 3/02282
Data presentazione: 30-09-1998
Seduta di presentazione: 457
PRESENTATORE : GRECO Mario, SCOPELLITI Francesca (FORZA ITALIA); BUCCIERO Ettore, CARUSO Antonino, MEDURI Renato, MONTELEONE Antonino ALL.NAZIONALE (AN); LASAGNA Roberto, LAURO Salvatore, MANFREDI Luigi, NOVI Emiddio, PASTORE Andrea, PIANETTA Enrico, RECCIA Filippo, RIZZI Enrico (FORZA ITALIA)
STATO ITER : Iter concluso
DESTINATARI : MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA 30-09-1998
SOLLECITATO DAL PARLAMENTARE: 11-03-1999
ABBINAMENTO (ATTO NON CAPOSTIPITE): 16-03-1999 3/02281
RISPOSTA GOVERNO: DILIBERTO Oliviero GIUSTIZIA (MIN.)
REPLICA: GRECO Mario F-ITA
Testo dell'Atto
- Al Ministro di grazia e giustizia.
- Premesso:
che la stampa ("Il Giornale" e il "Corriere della Sera" del 23 settembre 1998) ha dato notizia degli esposti del pentito Cosimo Cirfeta nei quali l'ex appartenente alla "sacra corona unita" avrebbe denunziato di essere stato avvicinato tempo addietro da altri tre collaboratori i quali gli avrebbero proposto di creare con loro false accuse contro Silvio Berlusconi e un parlamentare a lui vicino, e che, non avendo accolto la proposta, sarebbe stato sottoposto, nel corso dello stato di soggetto a protezione, a ripetute minacce, angherie, furto di due blocknotes, trasferimenti ed allontanamento dal carcere più vicino ai suoi familiari; inoltre, non sarebbe stato mai ascoltato da quelle autorità alle quali si sarebbe rivolto con dettagliati esposti ed istanze, compresa l'ultima finalizzata a conseguire un permesso per assistere il figlio in gravissime condizioni di salute;
che le circostanze riportate dalla stampa trovano piena conferma nelle dichiarazioni rese direttamente dal signor Cirfeta al primo firmatario della presente interrogazione, in occasione di una visita presso la casa di reclusione ove trovasi il collaboratore;
che, in particolare, il Cirfeta ha riferito: di essere stato assunto a verbale il 27 settembre 1997 su delega di un magistrato dell'Antimafia di Lecce in ordine alla vicenda dei tre pentiti e di essere stato all'indomani avvertito da un ispettore che sarebbe finito in regime di isolamento;
di essere stato trasferito il 22 ottobre 1997 a Prato e sottoposto al regime previsto dall'articolo 41-bis del codice penale;
di essere stato avvicinato da altro pentito e minacciato per smentire l'episodio della proposta dei tre collaboratori;
di essere stato ostacolato nella presa di contatto telefonico con i magistrati;
di avere denunciato tutte queste ed altre inquietanti circostanze ed abusi alla procura nazionale antimafia, a quelle distrettuali di Lecce, Bari e Roma, al magistrato di sorveglianza di Roma, al Servizio centrale di protezione del Ministero dell'interno, alla presidenza della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia, e di non aver alcun riscontro a tutte le sue istanze;
che, con lettera dell'8 settembre 1998, indirizzata al primo firmatario dell'interrogazione e ad altro senatore il Cirfeta ribadisce le pressioni subite "a qualsiasi livello" per essere stato indotto a ritrattare quanto riferito sui tre pentiti e si duole del perchè non sia riuscito sino ad oggi ad ottenere il permesso per assistere il figlio Federico, affetto da HIV in condizioni gravi ed esposto a pericolo di vita (certificato medico dell'ospedale Spallanzani del 7 agosto 1998);
si chiede di sapere se e quali iniziative si intenda intraprendere per accertare se nei fatti dichiarati ed esposti e nelle istanze redatte dal collaboratore Cosimo Cirfeta siano stati posti in essere abusi, omissioni o qualsiasi altro comportamento comunque censurabile e, in caso affermativo, quali provvedimenti si intenda adottare nei confronti degli autori. (3-02282)