L'offensiva neo-consociativa, inciucista, paleo-democristiana e - secondo
collaudate tradizioni clerico-fasciste - antireferendaria, sta assumendo toni
tracotanti e revanscisti.
L'On. Casini in particolare, pensa di poter coprire questa realtà con
grotteschi bluff demagogici sul niente, mentre sulle "regole" cioè
il fondamento della vita politica, oltre che su nomine e elezioni, teorizza
l'unità dei due Poli.
In tal modo si possono solamente liquidare le riforme, e continuare con le
contro-riforme partitocratiche.
Coprire con il nome del Presidente della Repubblica questa politica è
truffaldino. Il "metodo Ciampi" che Casini invoca, non è altro che
il metodo Berlusconi-D'alema, ultima versione del vecchio metodo Berlinguer-Andreotti,
di compromesso storico, di "unità nazionale", di maggioranze emergenziali,
e di bancarotta del diritto e dell'economia italiana.
Contrabbandare questo metodo come "metodo" del Presidente della Repubblica
è illegittimo e scorretto. Il Presidente della Repubblica sa benissimo
che il suo ruolo costituzionale non gli consente di patrocinare in alcun modo
eventi politici che non siano espressione di consenso generale, ma solo di
occasionali maggioranze. Le "riforme" sulle "regole" delle quali si parla
ufficialmente sono per un'altra parte della nazione controriforme di regime,
veri tradimenti delle volontà popolari che hanno sostenuto schieramenti
e coalizioni opposte e contrapposte sul tipo di Stato e sul tipo di società.