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2008 04 04 * Il Sole 24 Ore * Rimborsi elettorali, spesi 117 milioni e poi incassati 500 * Mariolina Sesto

Alle politiche 2006 i partiti hanno speso un quinto dei rimborsi statali incassati: 117,3 milioni contro 498,5 milioni. Che i contributi pubblici per le spese elettorali andassero ben oltre i costi delle campagne per il voto era nell'aria. Ora a certificarlo è la relazione della Corte dei conti appena depositata a Montecitorio.

I costi 

Le spese accertate dalla Corte, benché moderate rispetto alle elargizioni dello Stato, sono tuttavia consistenti. Significativo, ad esempio, l'investimento di Forza Italia che da sola ha speso quasi la metà di quanto hanno sborsato tutti i partiti insieme: il tesoriere Rocco Crimi ha messo sul piatto oltre 50 milioni di euro. Quasi il doppio rispetto ai fondi (circa 28 milioni in tutto) impegnati dal vecchio Ulivo (Ds e Margherita, che parteciparono separatamente al Senato e uniti alla Camera).

Gli incassi 

Ma i costi assumono l'aspetto di briciole quando vengono comparati agli incassi dovuti ai partiti per i cinque anni di legislatura, peraltro interrotta dal voto anticipato. Forza Italia potrà consolarsi con un "avanzo" rispetto a quanto speso di quasi 79 milioni di euro e a Ds e Margherita insieme rimarrà un tesoretto di oltre 130 milioni. Un bel patrimonio per il Partito democratico se non fosse che i due "padri fondatori" si tengono gelosamente nelle rispettive casse i fondi arrivati dallo Stato. Stessa dolce musica per tutti gli altri partiti: ad An resteranno in cassa oltre 59 milioni, a Rifondazione oltre 33, all'Udc poco più di 24 milioni e alla Lega oltre 17 milioni. In totale alle segreterie sono fluiti oltre 381 milioni di euro. Un dato che fa gridare allo scandalo i Radicali, tradizionali oppositori del finanziamento pubblico dei partiti, a partire dal referendum abrogativo del '93. «La media annuale dei fondi pubblici ai partiti – ha calcolato Maurizio Turco, candidato nelle liste Pd nella quota dei Radicali – è aumentata del 600% rispetto al '93, ultimo anno di finanziamento pubblico». Il partito di Pannella annuncia dunque che porrà la questione come priorità del prossimo Parlamento. « Per quanto riguarda il rimborso delle spese elettorali – annuncia ancora Turco – proponiamo che sia di massimo un euro per ogni voto raccolto dal partito e per ogni euro la cui spesa sia stata giustificata. Infine proponiamo di sottrarre all'interna corporis di Camera e Senato la gestione dei finanziamenti e di creare una sezione della Corte dei Conti che vigili sui contributi pubblici destinati a soggetti privati singoli od organizzati. Per quanto riguarda il sostegno ai partiti noi siamo per dei benefit in servizi ma non in denaro e per il principio guida dell'autofinanziamento».

I rilievi 

Quanto ai tetti di spesa, la Corte non ha riscontrato sforamenti. Ha tuttavia segnalato delle irregolarità nel conto consuntivo del Prc che non ha presentato idonea documentazione per un importo di spesa di circa 500mila euro. Multato invece "Progetto Nord Est", il movimento di Giorgio Panto (l'imprenditore televisivo veneto morto qualche mese dopo le elezioni), accusato di aver acquisito in modo irregolare gli 800mila euro spesi per la propaganda elettorale.