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2007 07 * Lettera aperta a Marco Pannella e a tutti i dirigenti nazionali radicali * Antonio Bacchi, Igor Boni, Donatella Corleo, Monica Mischiatti + Matteo Mecacci + Marco Cappato

Per chiarezza questo documento non rappresenta un sostegno a Decidere.Net, a Daniele Capezzone e alle sue scelte politiche. Con esso si affronta altro, che riguarda chi nel partito radicale (o meglio nella galassia radicale) ci sta e vuol continuare a starci, e il come possa continuare a farlo.

Per sottoscrivere: inviare un messaggio a uno dei seguenti indirizzi di posta elettronica: ant.bacchi@tiscali.it, igorboni@hotmail.com, monica_mischiatti@yahoo.it, donatellacorleo@tiscali.it.

*

Noi, dirigenti, iscritti, militanti, simpatizzanti radicali rivolgiamo questa lettera aperta a Marco Pannella e a tutti i dirigenti nazionali radicali.

Quella che vede contrapposta molta parte della dirigenza radicale a Daniele Capezzone è ormai questione che tracima dal piano politico, come dimostra quanto avvenuto in chiusura dei lavori dell'ultimo Comitato nazionale di Radicali Italiani.

Si possono criticare le scelte politiche ed anche i comportamenti da parlamentare di Daniele Capezzone, come di qualunque altro compagno, ma quella che stiamo vivendo si dimostra sempre più come una lotta interna di crescente violenza, colma di colpi bassi e senza regole, che ci sta portando ad esaurire in questa follia collettiva le nostre già poche energie.

Noi, firmatari di questa lettera, non ci riconosciamo nella mozione particolare dell'ultimo Comitato nazionale, per il contenuto ad personam delle sue premesse e per la modalità con la quale è stata condotta la votazione in quella fase finale dei lavori; così come, per gli stessi motivi, non ci riconosciamo in una parte del contenuto delle pagine a pagamento acquistate su Il Foglio e Il Riformista. Tutta questa vicenda è stata una brutta pagina, estranea alla storia e alla teoria politica radicale.

Noi, firmatari di questa lettera, auspichiamo che cessi questo attacco scomposto e controproducente nei confronti di Daniele Capezzone (come per il "prossimo Daniele Capezzone" che verrà) e si passi ad una fase dove tutte le diversità interne possano essere valorizzate o, almeno, considerate semplicemente come tali e non come un attacco alla vita del partito. Siamo o non siamo quelli della doppia tessera, quindi anche della possibilità di percorrere parallelamente storie politiche diverse? Siamo o non siamo il partito delle Associazioni che possono nascere senza bisogno di chiedere al centro se sono accettabili o utili i temi politici e le linee programmatiche che intendono perseguire?

Noi, firmatari di questa lettera, sentiamo l'esigenza di una riflessione approfondita su come ri-organizzarci, su quali nuove regole siano necessarie per garantire un futuro e una crescita - anche territoriale - all'intera area che i radicali oggi rappresentano.

Noi, firmatari di questa lettera vediamo il rischio della fine di una storia, che è anche la nostra storia personale, che abbiamo amato e amiamo e che soprattutto riteniamo ancora necessaria al paese, e che oggi vediamo messa in discussione dal comportamento di buona parte della dirigenza radicale.

Caro Marco, ricordi? "Fai quello che devi, accada quello che può". Questa lettera che ti rivolgiamo è quello che riteniamo di dover fare. Ciò che potrà accadere dipenderà soprattutto da te ma anche dal comportamento di tutti coloro che hanno a cuore le sorti e la storia dei Radicali.

Con affetto.

Igor Boni - Torino - Comitato nazionale Radicali Italiani

Antonio Bacchi - Firenze - Direzione nazionale Radicali Italiani

Monica Mischiatti - Bologna - Comitato nazionale Radicali Italiani

Donatella Corleo - Palermo - Comitato nazionale Radicali Italiani

Hanno sottoscritto:

Ecco l’elenco aggiornato a questa sera. Stiamo continuando a crescere e dobbiamo proseguire. Abbiamo raggiunto i 20 componenti del Comitato, 2 della Direzione e 20 dirigenti di associazioni radicali sparse sul territorio (per la precisione 5 o 6 sono anche membri del Comitato). Continuate a mandarci le vostre e-mail di sostegno, di adesione (o di critica) ai seguenti indirizzi email.

Facciamo tesoro, letteralmente, di questo dibattito che finalmente si apre!

Igor

ant.bacchi@tiscali.it, igorboni@hotmail.com, monica_mischiatti@yahoo.it,

donatellacorleo@tiscali.it.

1. Igor Boni – Torino - Comitato nazionale Radicali Italiani
2. Antonio Bacchi – Firenze – Direzione nazionale Radicali Italiani
3. Monica Mischiatti – Bologna - Comitato nazionale Radicali Italiani
4. Donatella Corleo – Palermo - Comitato nazionale Radicali Italiani
5. Samantha Abbiati Oriani – USA
6. Raffaele Agostini – Verona
7. Angelo Gabriele Aiello - Bologna
8. Carlo Amaduzzi – Firenze
9. Andrea Ansalone – Forlì – Presidente associazione Radicali Forlì Cesena
10. Francesco Antoni – Siena
11. Santiago Arguello - Bologna
12. Domenico Asaro – Castellamare del Golfo (Tp)
13. Marco Azzali – Piacenza
14. Francesco Baiesi - Casalecchio di Reno (Bo)
15. Andrea Balestri - Forlì
16. Chiara Banchetti - Pisa
17. Gabriele Bardini – Torino
18. Edoardo Barsotti - Pisa
19. Stefano Bartali – Siena
20. Guido Bedarida – Firenze – Comitato nazionale Radicali Italiani – Presidente Associazione Andrea Tamburi
21. Felice Bellanti – Bologna
22. Claudio Bellavita – Torino
23. Ferdinando Benassi - Bologna
24. Paolo Beotti – Piacenza
25. Laura Bertotto - Torino
26. Raffaella Bianchi – Roma
27. Aldo Biagini Majani – Bari
28. Daniela Biavati – Reggio Emilia
29. Lorenzo Blini – Roma
30. Alessio Boglino – Ivrea (To)
31. Alessandra Bolognino - Roma
32. Maria Lucilla Boni - Tavarnelle V. Pesa (Fi)
33. Stella Borghi – Reggio Emilia
34. Carlo Bossi - Milano
35. Luigi Botte - Barile
36. Sonia Bortoli - Massa Marittima (Gr)
37. Giulio Braccini – Firenze – Comitato nazionale Radicali Italiani
38. Alessandro Broggini - Bologna
39. Giulia Broggini – Bologna
40. Gino Buccella - Bologna
41. Stefano Bucello – Milano
42. Carmine Buffone – Sesto Fiorentino (Fi)
43. Gian Piero Buscaglia – Imperia, segretario GRIM – Gruppo radicale Adele Faccio Imperia
44. Luca Bussandri – Vercelli
45. Giacomo Canale – Roma
46. Andrea Carapellucci – Torino, segretario Associazione Studentesca Laika
47. Daniele Carcea – Livorno – tesoriere Associazione LiberaLivorno
48. Jana Cardinale – Marsala (Tp)
49. Paolo Casalini - Arezzo
50. Giovanni Cascione - Forlì
51. Sergio Casprini – Firenze
52. Diego Castagno – Torino – Segretario Regionale FGS
53. Marco Cecchi – Pisa – Presidente Associazione LiberaPisa
54. Pierina Cecconi – Firenze
55. Egle Celauro – Milano
56. Giuseppe Cenni - Firenze
57. Nicoletta Chiornio – Dusino S. Michele (At)
58. Mauro Chiostrini – Firenze
59. Riccardo Ciani – Firenze
60. Andrea Cigaina - Milano
61. Maurizio Ciotti - Roma
62. Leonardo Cipriani – Firenze
63. Claudia Collina - Bologna
64. Tommaso Colombini - Firenze
65. Emilio Colombo – Milano
66. Agostino Collura – Palermo
67. Francesco Conti - Ravenna
68. Andrea Contini – Firenze
69. Luigi Corrado – luigi_corrado@iol.it
70. Luciano Costa - Torino
71. Paolo Cristofani, Lucca
72. Gianandrea Dagnino – Palermo
73. Francesco D'Ambrosio - Bologna
74. Colomba D'Apolito, Firenze
75. Rosanna Degiovanni – Fossano (Cn)
76. Sergio De Muro – Lecco
77. Teresa Dentamaro - Roma
78. Daniela De Nuzzo – Firenze
79. Nausicaa De Siena -
80. Corrado Desio – Milano
81. Michele Di Gregorio - Pisa
82. Salvio Di Maio – Milano
83. Monica Di Rito- Imola (Bo)
84. Carlo Donati – Torino – Tesoriere Associazione radicale Adelaide Aglietta
85. Gianluca Donati – Fucecchio (Fi)
86. Pierpaolo Donnarumma – Lucca – Presidente associazionie LiberaLucca
87. Marco Fabbri – Forlì
88. Livia Federici - Firenze
89. Valerio Federico – Milano – Comitato nazionale Radicali Italiani
90. Monica Ferrarese – Torino
91. Raffaele Ferraro – Treviso - Comitato nazionale di Radicali Italiani
92. Mariano Ferrentino – Torino
93. Roswitha Flaibani – Vercelli - Comitato nazionale Radicali Italiani
94. Marco Filippa – Savigliano (Cn)
95. Abele Fini – Bologna
96. Daria Fiozzi – Mantova
97. Virginia Fiume – Milano
98. Franco Fois – Mestre (Ve) – Comitato nazionale Radicali Italiani, Segretario Associazione radicale VenetoRadicale
99. Francesca Fontana - Monza
100. Elisa Fontanelli – Firenze
101. Carla Forcellini – Rimini
102. Marco Forlivesi – Imola (Bo)
103. Angelo Fornari – Roma
104. Fausto Forti – Bologna
105. Alessandra Foschi - Bologna
106. Mauro Frignani – Forlì
107. Alessandro Franco - Torino
108. Maria Cristina Gattei – Rimini
109. Francesco Giachini - Arezzo
110. Valerio Giannellini - Firenze
111. Sergio Giordano – Rimini
112. Paola Gottardi – Aosta
113. Cristiano Grandi – Piacenza
114. Miriam Grazi - Pavullo nel Frignano (Mo)
115. Bernardetta Graziani - Pavullo nel Frignano (Mo)
116. Amedeo Imbimbo – Napoli
117. Giuseppe Impallomeni – Siracusa
118. Salvatore Italiano – Belmonte Mezzagno (Pa)
119. Erik Lombardi – Vercelli
120. Filippo Macaluso - Bologna
121. Danilo Maccarrone – Catania - Comitato nazionale Radicali Italiani
122. Willy Maffioli – Civiasco (Vc)
123. Silvana Magnani – Torino
124. Matteo Mallardi – Firenze
125. Roberto Manciagli - Firenze
126. Giulio Manfredi - Torino – Direzione nazionale Radicali Italiani
127. Carla Marchisio – Torino
128. Silvano Marini – Aosta
129. Giacomo Martinez –
130. Flavio Martino – Aosta, segretario Associazione Loris Fortuna
131. Andrea Marunti – Firenze
132. Marco Mascellino – Petralia Sottana (Pa)
133. Riccardo Mascello – Firenze
134. Vincenzo Masile – Amsterdam
135. Domenico Massano – Torino
136. Lucia Mazzoccone - Chieti
137. Giuliano Melani - Pistoia
138. Diego Menegon - Roma
139. Daniela Mennichelli - Bologna
140. Massimiliano Mini - Firenze
141. Antonello Miranda – Palermo
142. Davide Miraglia – Berlino
143. Graziella Miraudo – Torino
144. Enrico Moazzi – Firenze
145. Gabriella Montemurro - Bologna
146. Maurizio Morabito - Londra
147. Rosa Morello – Torino
148. Massimo Moretti – Firenze
149. Claudia Moretti – Firenze – Comitato nazionale Radicali Italiani – Consiglio generale Associazione Luca Coscioni
150. Leonardo Moriani - Arezzo
151. Gianclaudio Morini – Roma
152. Giampiero Muroni – Sassari – Comitato nazionale Radicali Italiani, segretario associazione @zione radicale
153. Michele Musella – Napoli
154. Luca Nicotra – Pisa
155. Ivan Libero Nocera - Pisa
156. Manfredi Nulli - Comitato nazionale Radicali Italiani
157. Pietro Luca Oddo – Vercelli
158. Chiara Ombriti - Firenze
159. Alberto Orrico - Bologna
160. Claudia Pagliano – Torino
161. Mattia Panazzolo – Treviso – Comitato nazionale Radicali Italiani
162. Gianluca Pancani – Firenze
163. Andrea Panzini - Bologna
164. Gianfranco Paoletti – Bologna
165. Stefano Parravicini - Roma
166. Johnny Pasquinelli - Montecatini Terme (Pt)
167. Piero Pasterna – Palermo
168. Ilaria Paoletti – Firenze
169. Anna Maria Papa - Rimini
170. Roberto Pedrini – Reggio Emilia
171. Pierfrancesco Pellegrino – Perugia - Tesoriere Centro Iniziativa Radicale Perugia
172. Giulio Peppini – Parma
173. Luca Perego – Lecco – Comitato nazionale Radicali Italiani
174. David Perlmutter - davidperl79@ yahoo.it
175. Antonio Pesare – Novara
176. Saro Pettinato – Comitato nazionale Radicali Italiani
177. Andrea Picchi - Pisa
178. Irene Abigail Piccinini - Torino
179. Marisa Picco – Aosta
180. Agostino Pieressa – Ozzano (Vc)
181. Nathalie Pisano – Novara – Comitato nazionale Radicali Italiani
182. Gianni Pizzini – Fossano (Cn)
183. David Poli – Reggio Emilia
184. Luca Ponchiroli – Mantova
185. Brunella Polignano - Milano
186. Raimondo Portanova – Firenze
187. Riccardo Prini – Modena
188. Matteo Pugliese – Genova
189. Andrea Ragazzini - Firenze
190. Giorgio Ragazzini – Firenze – Comitato nazionale Radicali Italiani
191. Paolo Randi - Ravenna
192. Graziano Ricci Petitoni – Bologna
193. Massimo Rosti - Bologna
194. Vittorio Sacerdoti – Firenze
195. Marcello Sadocchi, Arezzo
196. Domenico Saggese – Lecco
197. Marco Saladini Pilastri - Bologna
198. Giovanna Salis – Sassari
199. Fabio Santini – Firenze
200. Lorenzo Sbrana - Firenze
201. Marco Scandelin – Bologna
202. Francesco Scatragli – Arezzo - Segretario Associazione 'Liberaperta' di Arezzo
203. Fioravante Scognamiglio – Prato – segretario Associazione Radicali Prato
204. Caterina Simiand – Torino
205. Roberto Sajeva – Palermo – Segretario provinciale FGS Palermo
206. Emilio Salemme – Modena – punto di riferimento Gruppo di lavoro Radicali modenesi
207. Fausto Savoretti – Bologna
208. Michele Semenzato – Milano
209. Giulio Serafini - Pavullo nel Frignano (Mo)
210. Loris Serafini - Pavullo nel Frignano (Mo)
211. Cristina Simonini –
212. Mario Sperlinga - Milano
213. Marc Stiatti – Firenze
214. Carlo Taddei – Bologna
215. Massimo Taiti – Prato
216. Rossana Tessitore – Palermo
217. Yosef Tiles – Bologna
218. Daniele Tiles – Bologna
219. Davide Tiles - Bologna
220. Tiziano Tommasini – Spilimbergo (Pn)
221. Stefano Torselli – Piacenza
222. Fabrizio Tosti – Roma - Comitato nazionale Radicali Italiani
223. Romano Trerè – Bologna
224. Giuseppina Trupia – Torino
225. Raffaele Umbriano - Napoli
226. Marco Ussi – Sassari - Tesoriere Associazione @zione radicale
227. Valerio Vagnoli – Firenze
228. Simone Valmori - Bologna
229. Alberto Ventrini – Torino
230. Silvio Viale – Torino - Comitato nazionale Radicali Italiani
231. Guido Vinci – Palermo
232. Francesco Vinci – Marsala (Tp)
233. Giuseppe Violetta – Como – Segretario Associazione radicali, laici e liberali, Como
234. Loris Vivoli - Bologna
235. Eleonora Voltolina – Milano
236. Nicola Vono – Caselle (To)
237. Roberto Zaccaria – Ferrara
238. Adele Zavadlav – Chieri (To)
239. Daniele Zoldan – Spilimbergo (Pn)
240. Elzbieta Zywiak – Polonia

 

 

2007 07 10 * Lettera di Matteo Mecacci
Cari firmatari,
non è la prima volta nella storia del partito che si crea una situazione in cui vi è un gruppo di compagni radicali che sente la necessità di rivolgersi, innanzitutto a Marco Pannella, e poi anche a chi condivide il suo operato, per chiedergli di modificare dei comportamenti e una linea politica che, apparentemente, sembra limitarsi solo a questioni riguardanti la vita "interna" del soggetto politico radicale o al massimo in questo caso alla lettura di come il partito ha vissuto negli ultimi anni, ma che in realtà riguarda la valutazione e l'analisi dello stato del regime partitocratico italiano, e di come i radicali siano, o possano continuare, ad essere capaci, o meno, di contrastarne l
avanzata.
Un regime partitocratico che, nelle sue varie componenti, si è trovato, da decenni e ad intervalli più o meno regolari, a promuovere le "scissioni" dal partito dei "radicali buoni" contro il Pannella "violento", "padre-padrone", "intollerante", "mangiafigli", "vecchio" e chi più ne ha più ne metta; e questo indubbiamente si conferma anche oggi. Mi spiace quindi dover constatare che non attribuiate nessun ruolo e nessun effetto a quello che, la componente del "regime" che è oggi interessata a spaccare il nostro partito, ha fatto e sta facendo in questa vicenda – e su come Daniele stia interagendo attivamente con essa a questo fine – e su come questo influisca e influirà sulle possibilità concrete di continuare a vivere e ad operare dei radicali e della loro "storia", conel nostro paese.
Tra di voi vi è chi da tanto tempo contesta legittimamente in sede politica radicale la lettura del "regime" che Pannella fa da decenni e che include anche i numerosi tentativi che sono stati fatti per tacitare definitivamente la voce radicale, promuovendo al tempo stesso attori e protagonisti politici più "malleabili" – in genere ex radicali - di quanto non possano essere Marco Pannella o Emma Bonino. Ma per altri firmatari questa mi pare una novità, che è sicuramente un bene che emerga anche nel nostro dibattito e che potrà contribuire a chiarire la situazione che per troppi aspetti rimane ingarbugliata. E con voi, tra questi "nuovi", anche se non tra i firmatari, vi è sicuramente anche Daniele Capezzone che ha ormai espunto dalla propria analisi e proposta politica qualsiasi riferimento al regime partitocratico italiano.
Ma per venire all'oggetto della vostra lettera, e cioè la mozione particolare sull'anagrafe dei parlamentari promossa da Pannella a partire dal caso di Daniele Capezzone, si può verificare che anche se si dimostra, dati alla mano, che il "radicale buono", oltre a non partecipare più alla vita del partito che lo ha eletto segretario per 5 anni e che lo ha eletto in Parlamento alla Presidenza di una Commissione, è anche il più assenteista tra i Parlamentari ed è quindi, anche per questo, portatore di una proposta politica debole ed inadeguata, la stampa commenta dicendo che si è trattato di un processo stalinista contro di lui; e lo stesso hanno fatto anche alcuni di voi che hanno ritenuto di dover amplificare questo stesso concetto, il processo stalinista, nei vari forum radicali. Capezzone, ha invece parlato sobriamente di fatwa, grazie ai suggerimenti di un ex "scissionista" dei tempi di Giovanni Negri (che proprio oggi si firma come ex segretario del Partito Radicale su Il Foglio a sostegno dell'iniziativa di Capezzone) e attuale giornalista de Il Foglio, Christian Rocca.
Ma questo non basta, scrivete anche che "vediamo il rischio della fine di una storia (…) che oggi vediamo messa in discussione dal comportamento di buona parte della dirigenza radicale". Dunque, il vero e più grave ostacolo alla continuazione della storia radicale, sono per voi oggi Pannella e quella parte della dirigenza radicale che ha promosso e votato questa mozione particolare.
Con questa lettera, credo, rinverdite e attualizzate la "tradizione" radicale di difendere la vittima di turno di Pannella asuspicando che "cessi questo attacco scomposto e controproducente nei confronti di Daniele Capezzone", ma in realtà pensate anche al futuro e al "prossimo Daniele Capezzone che verrà", (forse, ma prendetela come una battuta, qualcuno dei firmatari pensa già a candidarsi alla Segreteria a novembre e preannuncia l'accusa di "mobbing" che si prepara a lanciare…. )
Non mi pare, sinceramente, il contributo di cui abbiamo bisogno per rafforzare l'iniziativa politica radicale, ma penso che possa essere utile a chiarire che la posta in gioco è davvero la storia radicale per come è stata o la sua "normalizzazione". Per voi è in gioco per responsabilità di buona parte della dirigenza radicale, per me lo è per responsabilità del regime partitocratico italiano.
A presto.
Matteo


2007 07 10 * Lettera di Marco Cappato

Lettera aperta di Marco Cappato, Segretario dell'Associazione Coscioni e Deputato radicale, in risposta alla lettera-appello di Antonio Bacchi

Caro Antonio,
ho ricevuto la tua lettera, sulla quale stai raccogliendo firme, rivolta a Marco Pannella e ai Dirigenti radicali "per una riflessione approfondita su come ri-organizzarci, su quali nuove regole siano necessarie per garantire un futuro e una crescita - anche territoriale - all'intera area che i radicali oggi rappresentano". Non so a quali altri "dirigenti radicali" sia stata inviata, in base a quale criterio, ma voglio ugualmente cercare di darti la mia risposta.
In particolare, riferendoti alla vicenda Capezzone, ci (ti?) chiedi se "siamo o non siamo quelli della doppia tessera", "delle associazioni che possono nascere senza bisogno di chiedere al centro se sono accettabili". La domanda un po' stupisce. Non risulta infatti che, nel frattempo, siano state negate o stracciate doppie tessere, o "non accettate" associazioni. E' invece accaduto che Rita Bernardini, in occasione del Comitato Nazionale di Radicali italiani di fine anno, abbia esplicitamente invitato Daniele Capezzone a costituire un'associazione di Radicali italiani per portare avanti gli obiettivi delle libertà  economiche. Successivamente, essendo stata lasciata cadere da Capezzone questa possibilità  ed essendo diventate più esplicite le sue accuse di "subalternità" ai radicali, fu Pannella a ricordare a Capezzone la possibilità -opportunità di costituire un soggetto autonomo che, pur in rottura con l'attuale politica dei soggetti radicali impegnati nella Rosa nel Pugno, avrebbe potuto comunque avvalersi delle regole esistenti (doppia tessera e possibilità di divenire "costituenti " del Partito radicale transnazionale) per operare anche (sottolineo: anche) nell'ambito della "galassia radicale". Anche questo invito è finora rimasto senza risposta. Anzi, semmai si è fatta circolare l'idea balzana che qualcuno mirasse ad impossibili epurazioni.
Caro Antonio, nella tua asciutta ed elegante lettera auspichi che "le diversità interne possano essere valorizzate". Essendo rivolta ai Dirigenti radicali, immagino che anche Capezzone darà una sua risposta. A meno di ridurre tutto a questioni di "comportamento di buona parte della dirigenza radicale", mi pare però che le proposte di Bernardini prima e di Pannella poi rappresentino un punto di partenza per un dialogo serio. L'Associazione della quale sono segretario, ad esempio, ha consentito e consente a decine di parlamentari, anche del centro-destra, ad impegnarsi sui temi dei diritti civili e delle libertà individuali. Consente anche, proprio come Radicali italiani, agli iscritti di costituire soggetti (le "cellule") di iniziativa tematica e territoriale. A meno di considerare anche queste lotte - quelle di Luca, di Piergiorgio Welby, di tanti medici e scienziati - "subalterne" a Prodi, e coloro che le conducono "caporali", mi pare possano essere valorizzate come patrimonio della galassia, organizzato con regole, iscritti, doppie tessere, sedi di discussione e decisione pubblica e democratica, organizzazione tematica e territoriale. Non potrebbe essere questa una soluzione per "Decidere.net", una volta dotatosi di regole? A me pare proprio di sì, visto anche il grande favore dato da molti di noi - Pannella incluso - ai punti di merito di quel "network", in gran parte coincidenti con obiettivi e lotte radicali del passato e del presente.
Mi pare che rinunciarci a priori sarebbe un modo - legittimo, va da sè - di considerare quella storia "che avete amato e amate" ormai da buttare. Magari con stile asciutto ed elegante.
Un saluto,
Marco Cappato

2007 07 10 * Lettera di Angiolo Bandinelli

Lettera aperta a Marco Cappato, sulle attuali miserie radicali

Caro Cappato,
leggo la tua risposta ad Antonio Bacchi e agli altri firmatari di una lettera aperta da loro indirizzata a Marco Pannella e a tutti i dirigenti nazionali radicali. Io, semplice militante, non la conoscevo, ti ringrazio quindi di avermela indirettamente segnalata.
Non capisco però, ti dico subito, la tua puntigliosità nel rispondere a Bacchi in maniera certamente minuziosa e dettagliata ma del tutto procedurale e neutra. Tu ricordi a Bacchi e ai suoi compagni le possibilità, le opportunità attraverso le quali l’iniziativa capezzoniana potrebbe (o avrebbe potuto) (ri)agganciarsi alle strutture, alla galassia radicale. I punti sono da te individuati ed esposti con precisione. Ma Bacchi avanza, prioritariamente, ben altro tema, che gli serve con tutta evidenza a dribblare, se non a scardinare, la tua offerta. Il problema che egli solleva è il come riflettere sui modi per “riorganizzarci, su quali nuove regole siano necessarie per garantire un futuro e una crescita - anche territoriale - all’intera area che i radicali oggi rappresentano”. Bacchi pensa di avere avuto il colpo di fulmine, o di genio, per rinnovare e rilanciare l’iniziativa, la politica radicale, senza dover passare per la realtà attuale, e piuttosto stracciandola via. E’ una pensata a effetto, che sicurissimamente riceverà il plauso di moltissimi radicali, spesso frustrati - come li capisco! - dalle condizioni di difficoltà perenne in cui la loro/nostra iniziativa è irretita. Ma a mio modesto avviso è del tutto poco convincente: essa sfugge, evita il confronto e la comprensione politica della situazione storica in cui si trova la galassia radicale, ben identificata ed espressa invece dall’attuale statuto, che non ha cessato un minuto di rappresentare l’unico grande manifesto dell’alternativa al regime partitocratrico, anche se più volte - come invano mi sono sforzato di dimostrare in questi anni - proprio Capezzone ha fatto di tutto per calpestarlo facendo man bassa di tutte le opportunità “di fatto” che gli venivano dalla sua carica, vissuta come un privilegio e non come un servizio da esercitare nel quadro politico indicato dallo statuto, nella sua lettera e nel suo spirito (so di che parlo, sono stato segretario radicale per tre anni).
Ma c’è qualcosa di ancor più profondo su cui invito te e tutti a meditare. Non ci troviamo di fronte, come scrive Bacchi, ad una “lotta interna, di crescente violenza, colma di colpi bassi, ecc.” Questa è una visione insufficiente, meschina e un po’ losca di dipingere le cose, per deviare l’attenzione dalle questioni reali. Bacchi contesta la brutta mozione approvata nel Consiglio di R.I. Per protesta, e l’ho comunicato a Rita Bernardini, mi sono autosospeso degli organi dirigenti di R.I.: non perché condivida le tesi del Bacchi, ma perché ritenevo, e ritengo ancora, quella mozione un errore politico, un regalo pubblicitario fatto a Capezzone, di cui lui avrebbe approfittato, come sta appunto facendo, dilatando all’eccesso il suo strumentale vittimismo. Quel che mi separa definitivamente da Bacchi come pure dalle tue considerazioni, è però il giudizio, tutto politico, che io do dell’iniziativa di Capezzone. L’ho già espresso, credo convenga ribadirlo: il network capezzoniano non ha nulla a che fare con la vicenda radicale nel suo complesso e nei suoi obiettivi. Questa è oggi rappresentata in pieno dalla campagna per la moratoria, finalmente incardinata all’ONU. La campagna per la moratoria è il punto più alto delle cinquantennali battaglie radicali per il diritto e la legalità iniziate con il divorzio, poi seguite con l’aborto, i referendum, ecc. Tali iniziative, nella loro unità ideale e politica, definiscono e indicano con precisione le forme e i confini dell’alternativa, come intesa dalla galassia radicale storica (a tale logica di alternativa appartengono anche le battaglie della “Coscioni”, tutte incentrate su una richiesta di diritto, di giustizia, di libertà universale per l’uomo). Perciò la moratoria è e deve essere, a mio avviso, la priorità essenziale per l’oggi e per il domani: fino, quanto meno, alla pronuncia dell’ONU. Barattare la sua essenziale priorità con il battage mediatico per far fuori Prodi mi pare riduttivo, minimalista. Le “priorità” economiche che sono alla base del network capezzoniano, nella loro didascalica perfezione, non disegnano, non progettano un futuro di alternativa. Piaccia o no, esse sono una “scorciatoia” destinata ad essere riassorbita nel “continuum” delle lotte interne alla partitocrazia. I sindacati reazionari sono un serissimo problema, che però non esaurisce i dati costitutivi del “caso Italia”, quello in nome del quale (condendolo con stucchevoli - e per me già allora ipocrite - professioni di incondizionata figliolanza a Pannella) lo stesso Capezzone contrastava l’economicismo dei Della Vedova, dei radicali (tanto per esemplificare) milanesi o di Cicciomessere.
Queste cose Bacchi fa finta di non vederle. La sua lettera è insieme scandalosa e ipocrita. Francamente, a me non interessa avanzare a lui e ai cofirmatari richiami o inviti ad aderire all’una o all’altra faccia della galassia radicale. Per me, tutti loro sono, tessera o no, degli avversari politici contro i quali intendo battermi, come e dove potrò. Forse, arriveremo al Congresso di novembre in questa condizione di penosa confusione ideale e politica. Penso anzi sia un disegno coltivato con cura. E può darsi - caro Cappato - che Capezzone, Bacchi e i loro amici lo vincano, quel Congresso. Ma qui vorrei ricordarti una vecchia affermazione di Pannella, che ho molto cara e che ricordo sempre, con divertita ironia. Pannella usava dire, molti anni fa, che sarebbe stato sufficiente al PCI fare iscrivere al partito radicale una sola sezione del centro di Roma per conquistarlo e svuotarlo. In tal caso, osservava, quelli lì si sarebbero impadroniti di una etichetta, di una crisalide, di un totem. Nulla da temere, quindi. Sconfitto, uscirei dal Congresso e dal partito senza rimpianti. Come dice il proverbio? “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”.

Con affetto, 
Angiolo Bandinelli