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1996 07 31 * XIII legislatura * Camera, Interrogazione a risposta scritta - concluso * MATACENA Amedeo - Forza Italia

Ramo: Camera

Tipo Atto: INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Numero atto: 4/02656

Data presentazione: 31-07-1996

Seduta di presentazione: 44

PRESENTATORE : MATACENA Amedeo (FORZA ITALIA)

STATO ITER : Iter concluso

DESTINATARI : PRESIDENZA DEL CONSIGLIO 31-07-1996, MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA 31-07-1996, MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI 31-07-1996

INTERLOCUTORIE : da PRES. CONSIGLIO a GIUSTIZIA il 29/08/96 tramite lettera

RISPOSTA DEL GOVERNO: 27-12-1996

ITER CONCLUSO: 16-01-1997

RISPOSTA GOVERNO: FLICK Giovanni Maria GIUSTIZIA (MIN.)

Testo dell'Atto

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri di grazia e giustizia e dei lavori pubblici.

- Per sapere

- premesso che:

il 25 luglio 1996 l'interrogante ha visitato la casa circondariale di Reggio Calabria avendo modo di prendere visione di una realtà difficile, oltreché triste;

in precedenti interrogazioni, si era evidenziato come in detta struttura carceraria fossero stati riscontrati gravi ed inumani inconvenienti;

in particolare, trattasi di un carcere sovraffollato al limite dell'agibilità, attrezzato per ospitare non più di 160 reclusi mentre, in atto, ne ospita oltre 250, ed in alcuni periodi arriva, addirittura, a superare le 360 presenze;

tra gli effetti del sovraffollamento c'è anche quello dell'impossibilità di far lavorare i detenuti, posto che, a fronte della previsione normativa che vuole il 30 per cento dei reclusi ammessi ad attività lavorative, solo il 10 per cento circa riesce a trovare lavoro;

la "sala colloqui" è troppo angusta: circa un metro quadrato a disposizione per ogni detenuto durante l'incontro con i propri familiari;

la struttura, costruita negli anni trenta, nonostante alcuni recenti interventi tampone condotti con limitate risorse finanziarie, è tra le più obsolete e fatiscenti d'Italia;

la pulizia nei vari reparti è prossima allo zero assoluto, tant'è che in infermeria il bianco delle pareti, recentemente piastrellate, contrasta indecentemente con il nero del sudiciume che, nel corso degli anni, si è sostituito al colore del pavimento;

in alcune parti della struttura carceraria, quale la sezione detenuti sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario, si riscontrano condizioni particolarmente sub-umane;

in detta sezione i detenuti devono rimanere in celle molto strette per ventidue ore al giorno e le due ore di "aria" vengono trascorse in quattro stretti "passeggi", i cosiddetti nell'ambiente "canili", di alcuni metri quadrati, circa sei, posti in zona isolata con il sole a picco;

ciò, tra l'altro, è in aperto contrasto con il disposto della sentenza della Corte costituzionale n.349 del 28 luglio 1993 che, come è noto, ha dichiarato incostituzionale l'adozione di trattamenti contrari al senso di umanità;

addirittura, è avvenuto che alcuni detenuti siano stati sottoposti al regime dell'articolo 41-bis prima ancora del relativo decreto ministeriale;

la costruzione del nuovo penitenziario, che dovrebbe sorgere nella zona di Arghillà di Reggio Calabria, segna notevolmente il passo, posto che si è ancora fermi alle opere di sbancamento del terreno;

suscita enorme perplessità e preoccupazione il fatto, evidenziato dal direttore, che la quasi totalità dei detenuti è in regime di carcerazione preventiva -: se non si ritenga indispensabile procedere, con celerità, alla programmazione di lavori ordinari e straordinari che prevedano interventi, perlomeno, per: a) l'ampliamento della sala colloqui; b) il riattamento dei vecchi locali, in modo da adibirli ad uffici ed infermeria, liberando, così, spazi vitali nell'attuale struttura; c) la sostituzione degli infissi in tutti i reparti; d) la pavimentazione delle celle in tutti i reparti;

e) il sistema idrico di antincendio;

se non si ritenga utile accrescere notevolmente il fondo previsto per manodopera prestata dai detenuti (in atto lire 180 milione circa annui), in modo da pervenire allo standard di occupazione voluto dalla vigente normativa;

quali iniziative si intendano assumere per garantire condizioni di normale igiene e pulizia personale ai detenuti;

se, al fine di rendere più aderenti allo spirito della sentenza della Corte costituzionale n.349 del 1993 le condizioni di vita anche dei detenuti sottoposti al regime dell'articolo 41-bis, non si ritenga giusto, come atto minimo, eliminare i "canili" utilizzati per le ore di "aria", in modo da dare almeno uno spazio vitale a chi viene sottoposto ad un regime che, in ogni caso, si ritiene inumano;

se risponda a verità che alcuni detenuti siano stati sottoposti al regime del 41-bis ancor prima dell'autorizzazione ministeriale e, in caso affermativo, quali provvedimenti si intendano adottare nei confronti dei responsabili;

per quali motivi i lavori per la costruzione del nuovo carcere vadano a rilento e se non si intendano assumere adeguate iniziative per accelerare i tempi di costruzione;

se non si ritenga che il problema del sovraffollamento delle carceri italiane possa essere risolto con l'adozione di un provvedimento legislativo che preveda soluzioni alternative alla espiazione in carcere delle condanne fino a tre anni e l'abolizione o, comunque, la drastica riduzione della carcerazione preventiva. (4-02656)

RISPOSTA DEL GOVERNO

Con riferimento all'interrogazione in oggetto si comunica quanto segue. Per quanto concerne la casa circondariale di Reggio Calabria, il fenomeno del sovraffollamento è in gran parte conseguente alla necessità di ospitare imputati in processi pendenti dinanzi gli uffici giudiziari di quella città. Quanto alle sale colloqui dell'istituto, solo quella riservata ai detenuti sottoposti al regime di cui all'articolo 41-bis dell'Ordinamento penitenziario è piuttosto angusta essendo stata ricavata qualche tempo fa nell'unico ambiente disponibile;

le altre invece non si differenziano per caratteristiche strutturali da quelle degli altri istituti penitenziari. Può però aggiungersi che è già stata programmata la realizzazione di una nuova sala colloqui in locali attigui a quelli già esistenti. Per quanto concerne la struttura, si rappresenta che l'edificio è stato di recente interessato da rilevanti interventi di manutenzione straordinaria. Sono stati da poco ultimati i lavori riguardanti uno dei due reparti ad alta sicurezza, ed essi hanno comportato il rifacimento dell'impianto idrico, la ristrutturazione delle celle e la tinteggiatura di tutti i locali e degli infissi. E' stata inoltre programmata la sostituzione di tutti gli infissi nei reparti detentivi, il rifacimento della pavimentazione e l'adeguamento dell'impianto idrico antincendio. E' inoltre prevista la realizzazione di parcheggi esterni. E' certo perciò che nel prossimo futuro, le condizioni generali dell'Istituto miglioreranno notevolmente. Per quanto attiene all'igiene dei reparti, è stata già prevista la sostituzione dei pavimenti nelle parti usurate. Non sono state riscontrate, invece, carenze per quanto riguarda la pulizia, specialmente nei locali adibiti ad infermeria. Quanto, poi, ai "passeggi" nel reparto che ospita i detenuti sottoposti al regime di cui all'articolo 41-bis dell'Ordinamento penitenziario, si rappresenta che essi si trovano in zona appartata e protetta per evidenti ragioni di sicurezza e sono strutturati in modo tale da consentire la separazione tra detenuti qualora in tal senso depongano ragioni di opportunità o precise disposizione dell'Autorità giudiziaria. L'area di cui si parla è ripartita in quattro settori che misurano, ciascuno, circa 13,40 mq. Alla luce delle osservazioni critiche proposte dall'interrogante in relazione alla risposta ad un precedente atto ispettivo, la Direzione della Casa Circondariale sta peraltro studiando la possibilità di abbattere le pareti intermedie che danno luogo alle quattro aree in questione, realizzandone, così, due di maggiori dimensioni. Inoltre, sempre con riguardo alle critiche esposte, sono stati disposti ulteriori approfondimenti sulla condizione degli ambienti che ospitano i detenuti sottoposti al regime di cui all'articolo 41 richiamato. Ne è emerso che tali detenuti, ristretti in quel capoluogo a causa di procedimenti in corso di svolgimento, sono sistemati nella ex sezione femminile. Le celle hanno una superficie mediamente superiore a 30 mq. e sono dotate di bagni con doccia che eroga acqua calda e fredda, water e lavabo. In tale settore, il rapporto tra detenuti e stanze è più favorevole rispetto alle altre sezioni detentive. Infine, sempre con riguardo ai detenuti sottoposti al regime di cui si parla, può escludersi che si sia mai dato luogo al relativo trattamento prima dell'adozione del prescritto decreto ministeriale. Va da sé che tutte le difficoltà segnalate dall'interrogante potranno dirsi definitivamente superate solo con la realizzazione della nuova casa di reclusione. In proposito si rappresenta che il Comitato paritetico per l'edilizia penitenziaria, nella seduta del 17 settembre scorso, ha deliberato i finanziamenti dell'opera. Il progetto generale esecutivo ed il contratto inerente all'esecuzione del primo lotto sono stati approvati e - attesa l'urgenza - i lavori sono già in corso. Quanto infine agli invocati interventi normativi, la materia è all'esame del Parlamento che sta discutendo modifiche al codice penale ed all'ordinamento penitenziario al fine di consentire una più estesa utilizzazione di misure sostitutive della detenzione in carcere.

Il Ministro di grazia e giustizia: Flick.