Dichiarazione di Maurizio Turco, Presidenza del Partito radicale:
"A seguito della lettera inviata dal Partito Radicale al Presidente della Repubblica per farlo partecipe di alcune criticità del nuovo codice antimafia, la Presidente Rosy Bindi ha avuto modo di polemizzare duramente.
Tutto ciò è avvenuto sulle agenzie di stampa senza alcuna eco sui mass media. Come non c'è stata informazione sulla riunione degli iscritti al Partito Radicale dello scorso fine settimana a Reggio Calabria, dalla quale è emersa la denuncia dell'uso abnorme delle interdittive antimafia e che ha visto nascere nella città un primo consistente nucleo di iscritti al Partito Radicale, nucleo di resistenza democratica e garantista per l'affermazione dei principi costituzionali e dei trattati internazionali.
Mass media o meno, noi continueremo questa lotta in continuità con le nostre lotte di mezzo secolo. E continueremo fino all'ultimo minuto del 31 dicembre per raggiungere i 3000 iscritti, scongiurare la chiusura del Partito, e assicurare la continuità delle nostre lotte.
E' da un anno che le iniziative del Partito radicale, più che in passato, sono oggetto di una esclusione forzata dagli organi di informazione, accompagnata ad una altrettanto forzata presenza di altri soggetti "radicali" con il fine di coprire e possibilmente seppellire la storia viva di Marco Pannella.
Sapevamo che sarebbe accaduto perché è l'intera storia del Partito Radicale, che nei momenti topici ha visto la promozione di soggetti radicali contrari al Partito. E non è nemmeno la prima volta, ma riguarda solo il Partito Radicale, che una minoranza congressuale viene considerata e trattata come se fosse la maggioranza.