"Nella scorsa legislatura abbiamo discusso per due
anni della applicazione dell'articolo 49 della Costituzione. E nel giugno dell'anno
scorso Pd e Pdl, per esigenze mediatiche, decisero di stralciare da quel dibattito
la parte sul finanziamento pubblico, perché avevano interesse a far credere che
volevano di corsa discutere di quelle norme. Quel dibattito però era strettamente
connesso al dibattito sull'articolo 49, sulla democrazia interna ai partiti, come
lo è all'articolo 39 della Costituzione, sulla democrazia interna ai sindacati.
Solo che il Pd e il Pdl non vollero farlo allora, come non mi pare vogliano farlo
oggi".
Lo ha detto l'ex parlamentare Radicale Maurizio Turco,
intervistato da Radio Radicale sul dibattito sulla applicazione dell'articolo 49
e della democrazia interna nei partiti.
"Siamo di fronte all'ennesimo gioco delle parti.
Il Pd ha solo riproposto una proposta fatta nella scorsa legislatura, che non volevano
adottare. E anche oggi fingono di volere la democrazia interna, ma subito tornano
indietro, tanto che sembrano dire, se capisco bene quel che dice Zanda: scusate,
abbiamo sbagliato", ha detto Turco.
"Io penso che sia una questione importante, che
non sia una questione di lana caprina. Da quasi settanta anni questi due articoli
della Costituzione non sono applicati. Se un soggetto vuole partecipare alla vita
politica democratica del Paese non può che essere strutturato su base democratica,
mi sembra pacifico, e lo dissero i costituenti proprio discutendo di quell'articolo
della Costituzione", ha detto Turco.
Quanto alla reazione del Movimento 5 Stelle, Turco, ha
detto: "Manca il dialogo tra le forze politiche, manca
un dibattito, che è del tutto estemporaneo. Il Movimento 5 Stelle ha ovviamente
dei problemi, su questo punto della democrazia interna, che è questione molto seria,
non stiamo parlando di un 'dispetto' al Movimento 5 Stelle. Ma i problemi li hanno
tutti gli altri partiti. Basta ricordare che l'Assemblea nazionale del Pd si espresse,
a suo tempo, all'unanimità per il doppio turno alla francese. E solo pochi mesi
dopo, quando lo abbiamo ricordato, i dirigenti del Pd ci dissero che eravamo dei
provocatori. A proposito di statuti e democrazia interna", ha concluso l'ex
deputato Radicale.