"Dopo avergli impedito la candidatura a Presidente
della Regione Campania e dopo averlo usato come improbabile merce di scambio (è
storia che accompagna i garantisti per convenienza) impedendogli la candidatura
alle elezioni politiche, oggi il simbolo Cosentino è, per il momento, abbattuto.
Non c'è bisogno di richiamare altri casi che hanno avuto
a intrecciare camorra e magistratura campana, il Caso Cosentino ha un suo specifico
sufficiente a giustificare la massima, prudente attenzione.
Decine di migliaia di cittadini italiani, la cui metà
di loro sarà giudicata innocente, sono in carcere in attesa di giudizio. Tra queste
migliaia da oggi c'è anche Cosentino ed è ristretto per la responsabilità di chi
non ha mai rispettato le promesse elettorali di riformare la giustizia, premurandosi
invece di provvedere ad alcune gravi controriforme come, ma è solo un esempio, la
ex Cirielli e di peritarsi ad aggravare lo stato di tortura delle carceri con alcune
misure previste dal pacchetto sicurezza del 2009.
Ai coccodrilli che oggi lo piangono, anche se non richiesto,
vorrei dare sommessamente un consiglio: conservino le lacrime per altri momenti,
ne avranno molto, ma davvero molto bisogno."