Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato Radicale :
Il silenzio a cui Pannella è condannato
fa ormai parte della mistica del totalitarismo partitocratico italiano.
Regime che non lo tollera proprio
perché non interessato a spartire il potere, il che lo rende pericoloso per la tenuta
del potere stesso. Alcuni più, altri meno, generazioni di italiani hanno avuto l'opportunità
di apprendere e prendere dalle sue lotte per la libertà e la liberazione, di ciascuno
e di tutti.
Mentre il primo che passa, purché
utile alla tenuta del sistema, che lo sceglie o al quale si offre, senza capacità
alcuna di lotta, di resistenza, di Governo, viene subito adottato e sponsorizzato,
imposto ai cittadini per iscriverlo nel novero delle possibili "scelte".
Per le ragioni opposte Pannella deve essere ostracizzato, bandito, espulso, proscritto,
escluso, ignorato.
In queste ore Pannella continua
a chiedere che si restituisca ai cittadini il diritto di scegliere. E continua a
fare scelte, lotte difficili per la ripresa democratica, la riforma della giustizia
per la Giustizia. Che siano i cittadini a farsi una idea e decidere e non gli si
impongano scelte attraverso l'educazione forzata nel campo di rieducazione di massa
che sono diventati i mezzi di informazione, in primis quelli pubblici contro il
pubblico, cioè i cittadini chiamati a fare da spettatori.
Solo Pannella può ancora sperare
che chi ha in mano il paese troverà la forza di farsi fiducia, di trovare in qualche
angolo remoto della propria coscienza politica ragioni per non ignorare la sua voce,
la sua richiesta che non chiede nulla per se.
Come Altiero Spinelli ed Ernesto
Rossi, al confino con condanne a trent'anni di carcere in un 'Europa salda nelle
mani dei nazifascisti concepivano il manifesto per gli Stati Uniti d'Europa; oggi
Marco Pannella da un letto d'ospedale in un'Italia in cui il regime della democrazia
reale ha ammazzato la democrazia, concepisce diritto, libertà, legalità, democrazia.
E tornato sempre attuali le sue antiche parole, programma politico e di vita ...
Noi non “facciamo i politici”, i deputati, i leader … lottiamo, per quel che dobbiamo
e per quel che crediamo. E questa è la differenza che prima o poi, speriamo non
troppo tardi, si dovrà comprendere. Speriamo non tropo tardi."