Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato radicale:
"Quella di ieri è la 18ma volta nel corso dell'ultimo
anno del settennato che il Presidente della Repubblica stimola il Parlamento ad
adottare una nuova legge elettorale. Nei precedenti sei anni era intervenuto 8 volte,
restando peraltro in sonno dal luglio 2008 al settembre 2011.
Accompagnata alla ennesima stimolazione c'è l'indiscrezione
condivisa da tutti gli informatori degli organi di informazione - a mo' di minaccia
- di un possibile "messaggio" alle Camere : l'unico di tutto il settennato!!!
Il Presidente non ha sentito il dovere di inviare un messaggio
alle Camere su fatti gravissimi quali la situazione di deterioramento, per usare
un eufemismo, dello stato di diritto nel paese ma non ha smesso di intervenire per
assecondare "l'esigenza di regole più soddisfacenti per lo svolgimento della
competizione politica e a garanzia della stabilità di governo".
Aldilà del principio che dei federalisti europei, uninominalisti
e presidenzialisti salveminiani-sturziani-ernestorossiani-spinelliani--pannelliani
come noi non possono non condividere - modificare la legge elettorale per garantire
la stabilità di governo in prossimità della scadenza elettorale è una modifica sostanziale
che non può non essere denunciata al Consiglio d'Europa e sanzionata dalla Corte
europea dei diritti dell'Uomo, come accaduto appena il 6 novembre scorso nei confronti
della Bulgaria.
Se si dovesse votare il 10 marzo mancano solo 113 giorni. Credo
che il Presidente della Repubblica debba fermarsi ed evitare, infine, l'annuncio/minaccia
di un Pronunciamiento alle Camere.
* * *
Maurizio Turco è in sciopero della fame dalla mezzanotte del
18 settembre
- PER informare sulla condanna della Corte europea dei diritti
dell'Uomo contro la Bulgaria per aver cambiato le leggi elettorali a meno di un
anno dalle elezioni, violazione del principio del diritto a libere elezioni e del
consolidamento della democrazia;
- PER la calendarizzazione ed il voto sulla legga applicativa
per la democrazia interna ai partiti (articolo 49 della Costituzione);
- PER la revisione dei procedimenti pre elettorali oggi di
stampo criminogeno.