Dichiarazione di Maurizio Turco (deputato radicale e Presidente di Anticlericale.net), Carlo Pontesilli (Segretario di Anticlericale.net) e Michele De Lucia (Tesoriere di Radicali italiani e di Anticlericale.net)
Le dichiarazioni con cui il ministro Francesco Profumo ha sottolineato
l’opportunità di adeguare i programmi scolastici e di superare l’attuale ora di
religione, dal momento che sempre più nelle nostre scuole si trovano studenti che
vengono da culture, religioni e paesi diversi, sono di puro buon senso. Ci auguriamo
che il ministro non si faccia intimorire dalle reazioni da “manganello e aspersorio”
che gli sono state rivolte nelle ultime ore, e che voglia procedere sulla strada
indicata, inducendo il governo a fare passi concreti.
Con l’associazione radicale Anticlericale.net da anni denunciamo
come:
·
contro lo Stato,
che dovrebbe e deve essere laico, nella scuola pubblica viene insegnata una ed una
sola religione, quella cattolica, in violazione dei principi stabiliti dalla Costituzione;
·
la situazione negli
ultimi anni è addirittura peggiorata: l’insegnamento formalmente è facoltativo,
ma nella sostanza si fa di tutto per scoraggiare il ricorso alle ore alternative
(il più delle volte i ragazzi che vogliono farvi ricorso non hanno la possibilità
di fare nulla);
·
la vicenda degli
insegnanti di religione è inaccettabile: gli insegnanti di religione sono scelti
e confermati ogni anno dall’Ordinario diocesano, che può decidere di revocare loro
l’incarico sulla base di gradimenti personali, in quanto tali completamente arbitrari.
Se nel frattempo lo stesso insegnante è divenuto di ruolo - e in questi anni sono
passati di ruolo, pur essendo l’insegnamento facoltativo, circa 23mila insegnanti
di religione - lo Stato è tenuto a collocarlo in un altro ramo della pubblica amministrazione.
Vanno poi considerati gli aspetti giuslavoristici: gli insegnanti di religione guadagnano
di più rispetto ai loro colleghi, e per iniziativa di Anticlericale.net sono state
incardinate e vinte cause davanti al Tribunale del Lavoro, al termine delle quali
il Ministero della Pubblica Istruzione è stato obbligato ad adeguare la retribuzione
degli insegnanti delle altre materie. Inutile dire che il sindacato su tutto questo
non ha mosso un dito.
La battaglia sarà lunga, ma può e deve essere vinta. Se il
ministro Profumo vuole fare sul serio, potrà contare sul nostro sostegno.