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2012 09 14 * Legge Elettorale - I tempi per una riforma della legge elettorale sono scaduti. Mentre si evita di approvare la legge applicativa art. 49 della Costituzione sulla democrazia interna ai partiti e le condizioni per avere accesso agli organi d'informazione

Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato radicale membro della Commissione Affari costituzionali :

"Il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti dell'uomo hanno messo nero su bianco che non si cambiano le leggi elettorali a meno di un anno dalla scadenza elettorale. Questo precetto elementare è fondamentale in quanto va ad incidere direttamente sia sul diritto del cittadino di conoscere le regole del gioco elettorale che sui nuovi soggetti che volessero partecipare alle elezioni. C'è anche un dato di fatto politico ineccepibile, tutti ma proprio tutti volevano cambiare la legge elettorale ma in quattro anni non ci si è riusciti, conosciamo la favola che altrimenti il Parlamento sarebbe stato delegittimato. Vorremmo poter dire che ancora una volta ci si accinge a violare le leggi basilari della democrazia, in realtà a consolidare una violazione, violenta, della Costituzione e della legalità nazionale, europea ed internazionale.
C'è poi la questione dell'applicazione dell'articolo 49 (e 39) della Costituzione sulla democrazia interna ai partiti (e sindacati). Grazie al Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera, Donato Bruno il dibattito è andato molto avanti e, quando si doveva passare alla sua approvazione, la cupola partitocratica ha bloccato tutto perché si doveva fare all'istante la controriforma del finanziamento pubblico dei partiti, posticipando di "una settimana e comunque entro la fine di luglio" l'adozione in aula del provvedimento. Cosa che oggi non è nemmeno all'orizzonte, continuando così nella disapplicazione della Costituzione, ulteriore violazione della legalità repubblicana.
Infine, vi è l'annoso problema della raccolta firme per partecipare alle elezioni. Per evitare i brogli il PD aveva proposto di diminuire coloro che possono autenticare le firme, e così una legge criminogena sarebbe diventata criminale a tutto tondo. Non appena tutte le forze politiche, tranne il PD, avevano trovato proposte comuni sui punti essenziali, la discussione si è interrotta ed è sparita dalla programmazione legislativa.
Nelle prossime settimane continueremo in Commissione a discutere delle riforme costituzionali che non faremo, probabilmente di una riforma della legge elettorale che non dovremmo fare, ed eviteremo di occuparci della democrazia interna ai partiti e dell'accesso alle elezioni e ai mezzi di informazione, così perfezionando un golpe che vede l'Italia mettere in pericolo il rispetto dello Stato di diritto sin agli inizi degli anni 1980 a causa dei problemi strutturali dovuti alla durata eccessiva delle procedure giudiziarie civili, penali e amministrative in Italia."