"Il Ministro della difesa Di Paola, non perde una sola occasione per
ricordare all'opinione pubblica le scelte dolorose che attendono i dipendenti militari
e civili del suo dicastero e insiste nell'incentrare la spending review solo su
di loro come ha fatto oggi durante il 151/esimo anniversario della costituzione
dell'Esercito italiano.
Sicuramente i numeri sono sovradimensionati e vanno ridotti ma la crisi economica
è oggi, e quindi le azioni devono essere immediate e, per questo, il Ministro dovrebbe
considerare che è sicuramente più facile e veloce tagliare 7,4 miliardi di spese
per regalie, prebende e armamenti dal bilancio della Difesa, che mandare via 40.000
dipendenti.
"Siamo convinti che l’ammiraglio Di Paola abbia letto attentamente i suggerimenti
che gli abbiamo rivolto nei giorni scorsi in merito alle spese inutili da tagliare
e siamo anche convinti che l'altra soluzione percorribile sia quella di una concreta
iniziativa politica per dare vita ad un esercito europeo."
Lo affermano il deputato radicale Maurizio Turco e Luca Marco Comellini, segretariodel
Pdm, commentando le dichiarazioni del Ministro della difesa Di Paola intervenuto
alla cerimonia per i festeggiamenti del 151/mo anniversario della costituzione dell’Esercito
italiano.
Tra gli immediati tagli possibili, suggeriti al Ministro Di Paola, vi sono quelli
dell'indennità di ausiliaria, gli avanzamenti di grado all'ultimo giorno di servizio,
i richiami in servizio e i trattamenti economici superiori percepiti al compimento
dei 13-15 e 23-25 anni di servizio, le indennità antiesodo dei piloti e controllori
di volo, il cui ammontare complessivo è di 472 milioni/anno, mentre dalla sospensione
triennale e dalla successiva riduzione del 50% del programma di acquisizione del
caccia multiruolo d'attacco JSF si otterrebbero 2,9 miliardi nel triennio 2012-2014
e 4,38 miliardi nel periodo 2015-2026 di risparmi effettivi, e infine l’unificazione
delle forze di polizia compresa la Guardia di Finanza frutterebbe una riduzione
della spesa per la sicurezza di 4 miliardi all’anno.