I radicali voteranno,
come han sempre fatto, senza passamontagna.
A chi mette in dubbio
la tenuta del processo e per questo ne chiede l’arresto va detto che il processo
deve ed andrà avanti, il parlamento non può impedirlo.
È necessaria una anagrafe
pubblica dei prescritti.
Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato Radicale:
Abbiamo già dimostrato
e ridimostrato nel corso dei decenni che non inseguiamo le convenienze ma le convinzioni,
a costo, come è prevedibile e previsto, di mettere in pericolo diritti e legittimi
interessi.
Ogni qualvolta la Giunta
delle autorizzazioni è stata chiamata ad esprimere un giudizio l’ho fatto consapevole di rappresentare una storia ed un coscienza che
si incarna nella storia radicale, quindi con un supplemento di prudenza e di rigore
nei confronti non solo dei miei compagni ma di tutti i cittadini.
Non ho mai assunto una
posizione garantista: sono innanzitutto un legalista, credo nel diritto e nella
legge e se ritengo la legge sbagliata lotto per cambiarla e non la disapplico. In
particolar modo se ho il potere di farlo per qualcuno e non per tutti.
Rispetto alle riflessioni
in corso è doveroso dirsi che siamo tutti cittadini di un territorio molto complesso,
l’Italia, in cui uno Stato criminale – come risulta dalla lettura delle condanne
della Corte europea dei diritti dell’Uomo e le risoluzioni del Consiglio dei Ministri
del Consiglio d’Europa – sa delle proprie violazioni ma non le vuole riconoscere
e quindi rientrare nella propria legalità. E’ fuori dubbio che in questo contesto
è notevole il contributo all’illegalità che ne danno criminalità comune e politica.
E’ anche doveroso dirsi
che quale che sia il voto dell’Aula, dove voteremo come sempre senza passamontagna
e preannunciando il nostro voto, anche se dovesse prevalere il diniego all’arresto,
non saranno per questo posti alla magistratura vincoli di tipo politico perché proceda
e vada sino in fondo. Nel qual caso non esiteremo a denunciarli. Riteniamo infatti
che ANCHE QUESTO processo debba essere fatto e non debba finire in prescrizione.
E sarebbe bene che, non solo per la Campania, siano resi pubblici gli elenchi dei
processi, dei reati, delle persone, delle aziende prescritte. Per fare un albo dei
cattivi? No, per rendere omaggio allo Stato criminale.