Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato radicale e Carlo Pontesilli, fiscalista, Segretario di anticlericale.net:
Nell’attesa che la Commissione europea decida
sulla nostra denuncia sulla fiscalità di favore contraria alle direttive europee
- se non altro per consentirci di adire la Corte europea di giustizia nel caso prevalga
l’opportunità politica sul giudizio tecnico - abbiamo ripresentato oltre all’emendamento
per l’abolizione dell’esenzione dell’ICI del 2006 (alla Camera votarono contro,
tra gli altri, rifondazione comunista, comunisti italiani, e quasi tutti i deputati
dell’ulivo; l’Italia dei valori si astenne) emendamenti per:
- prevedere l’obbligo di dichiarazione ICI per gli immobili esenti;
- l’abrogazione
totale di esenzioni o riduzioni fiscali e tributarie a favore di qualsiasi soggetto
che svolge una attività anche parzialmente commerciale, a prescindere dalla natura
dell’ente stesso.
Inoltre abbiamo presentato un emendamento
per vietare l’uso delle quote dell’8 per
mille di diretta gestione dello Stato ad altri soggetti che già percepiscono l’8
per mille.Infatti lo Stato ha utilizzato sino ad ora circa il 50% per interventi
di cui dovrebbe farsi carico la Chiesa cattolica.
Infine un emendamento prevede l’alienazione delle oltre 750 chiese e degli
edifici di culto appartenenti al Fondo edifici di culto il cui ricavato deve essere
destinato unicamente alla riduzione del debito pubblico e in cui la Santa sede abbia
il diritto di prelazione. Chiese che sono solitamente concesse in uso gratuito
per fini di culto all'Autorità Ecclesiastica e la cui manutenzione è a carico dello
Stato. Questi immobili furono espropriati dallo Stato alla metà del 19mo secolo
e, con il Concordato del 1929, la Santa sede fu indennizzata."