Con un comunicato dello scorso 1 luglio avevamo
chiesto al Ministro della difesa La Russa di chiarire se - dopo le ammissioni da
parte della Francia sull’invio di armi ai ribelli libici -la tipologia degli aiuti
che fino ad oggi sono stati inviati ai ribelli libici e di escludere l’invio di
armamenti di qualsiasi natura, anche alla luce del fatto che dalla metà dello scorso
mese di mese aprile operano sul suolo libico 10 militari italiani con il compito
di "istruttore".
Oggi da fonti di stampa abbiamo appreso che
il Presidente del Consiglio dei Ministri ha apposto il segreto di stato sulla questione
che riguarda la mancata distruzione d’ingenti quantitativi di armi disposta dalla
Procura di Torino nel 2006 e sul trasporto del medesimo arsenale che era custodito
in bunker sotterranei a Santo Stefano, nell`arcipelago della Maddalena, al porto
di Civitavecchia lo scorso 18-20 maggio tramite normali traghetti civili.
C'è un problema e non riguarda la sicurezza
nazionale ma eventualmente un traffico di armi internazionale e la compromissione
del Governo italiano che in tal caso avrebbe violato le risoluzioni dell’Onu e ancor
prima la sua stessa Costituzione."