Abbiamo appreso da fonti di stampa che la
Procura della Repubblica presso il tribunale militare di Napoli sta indagando sull’appuntato
scelto dei Carabinieri, Emilio Taiani membro del Consiglio Centrale di Rappresentanza
dell’Arma dei Carabinieri e che nei confronti del militare, a seguito delle indagini
condotte per oltre sei mesi dal titolare dell’inchiesta in corso, il Sostituto Procuratore
D.ssa Marina Mazzella su delega del Procuratore capo il dott. Lucio Molinari, in
data 25 marzo 2011 è stato disposto il provvedimento restrittivo cautelare dell’obbligo
di dimora.
Sempre secondo il quotidiano on-line "LiberoReporter"
che ha pubblicato l’articolo a firma di Ferdinando Pelliccia l'iscrizione nel registro
degli indagati dell’appuntato scelto Emilio Taiani è stata fatta per i reati di
truffa e falso in fogli di viaggio. Dall’articolo, inoltre, si apprende che «è emerso
che l’appuntato scelto abbia abusato dei fogli di viaggio e che gli siano stati
pertanto liquidate, impropriamente, somme di denaro per un importo di svariate migliaia
di euro».
Da quasi due anni indirizziamo interrogazioni
al Ministro della difesa Ignazio La Russa proprio sui costi della rappresentanza
e sulle attività o indagini che riguardano i delegati del Cocer e in particolare
quello dei Carabinieri.
Se La Russa sapeva quanto sta accadendo -
avendo letto le nostre interrogazioni – ci piacerebbe conoscere i motivi per i quali
non è intervenuto per riportare la legalità all’interno dell’Arma.
Al Ministro La Russa vogliamo solo chiedere
se alla luce di questo fatto, e dei molti segnalati con gli atti di sindacato ispettivo
che gli abbiamo rivolto, ritenga ancora che il Governo abbia agito nell’interesse
dei militari prorogando il mandato, per la seconda volta, ai Cocer e soprattutto
a quello dei carabinieri.
Sulla questione è stata depositata immediatamente
una interrogazione (4-11612) per conoscere, almeno questa volta, quali siano stati
gli immediati provvedimenti che il Ministro ha adottato nei confronti del delegato
del Cocer dei carabinieri e soprattutto quelli che intenderà adottare per evitare
che altri appartenenti ai Cocer possano commettere i medesimi reati di cui è accusato
il delegato del Cocer nei cui confronti la procura ha ritenuti di dover adottare
il provvedimento restrittivo dell'obbligo di dimora.