"Questa
volta il cardinale Bagnasco insorge contro l'intolleranza non già antireligiosa
ma religiosa, ché è tale perché di natura e motivazioni esclusivamente religiose.
Altrettanto opportunamente il cardinale Bagnasco
chiede ai responsabili politici (e non a quelli religiosi!) di difendere un principio
proprio dello stato di diritto e della democrazia: la libertà religiosa (per esteso:
la libertà di pensiero coscienza e religione, di non averne, di averne una e volendo
di poterla cambiare).
Già nel 2002 i deputati radicali avevano
fatto approvare dal Parlamento europeo una risoluzione nella quale si sollecitavano
iniziative legislative precise per l'affermazione e la tutela della libertà religiosa
con relative sanzioni nei confronti dei paesi che la violano.
E chiedevamo allora, come abbiamo continuato
e continuiamo a fare una cosa semplicissima: che la Commissione europea applicasse
l'articolo 2 previsto come condizione essenziale in tutti gli accordi di cooperazione
che l'UE ha con tutte le peggiori dittature: il rispetto dei diritti umani e della
democrazia. Arrivando, i deputati radicali, a denunciare la Commissione europea
al mediatore europeo per cattiva amministrazione e comportamento illegittimo.
Erano gli anni in cui il Papa chiedeva che
nella Convenzione europea vi fosse un richiamo alle radici giudaico cristiane mentre
noi combattevamo contro i papalini - e non solo deputati ! - che pensavano a mettere
i concordati simoniaci sotto l'ala protettrice dell'Unione europea ma lasciando
che a occuparsi del rispetto della libertà religiosa fossero i singoli stati. E
poi tutti i papalini a battersi - lotta che è tuttora in corso - perché la Commissione
europea non sanzionasse l'Italia per l'esenzione ICI agli immobili di proprietà
di enti ecclesiastici anche se destinati alle attività commerciali.
A ciascuno i suoi eletti. Ci auguriamo quindi
di non essere lasciati soli nella lotta per i diritti civili, umani, politici, sociali
per tutti e ovunque."