“E’
semplicemente stupefacente quanto sta accadendo intorno alla questione della libertà
religiosa. Quasi fosse una novità che la spietata concorrenza tra confessioni religiose
induca le medesime o qualche fedele o gruppi di fedeli ad ammazzare i concorrenti.
La
storia è piena di cadaveri. E di ipocrisie.
La
libertà religiosa è principio della giurisdizione civile. L’unico garante super
partes della libertà religiosa è lo stato liberale, di diritto, democratico.
Oggi
si dicono parole grosse, rivolte soprattutto alle istituzioni europee.
Noi
lottiamo perché gli accordi tra l’Unione europea e i paesi terzi siano applicati
alla lettera. In particolare l’articolo 2, quello che contiene la cosiddetta clausola
democratica. La clausola inapplicata che dovrebbe garantire democrazia e rispetto
dei diritti umani a fronte dei contributi economici finalizzati allo sviluppo dei
paesi ademocratici e antidemocratici.
L’appello
al Ministro degli Esteri è dunque volto a una ferma iniziativa per il pieno rispetto
della libertà religiosa a tutela dei fedeli di e in tutto il mondo di qualsiasi
confessione religiosa o nessuna attraverso l’applicazione ferma delle norme europee
esistenti.
Una
dura, durissima dichiarazione sulla cristianofobia sarebbe un mero atto di sottomissione
e fedeltà alle gerarchie cattoliche di dubbio effetto sull’affermazione della libertà
religiosa nel mondo, cioè per la libertà di chi in nome della libertà di “pensiero,
coscienza e religione” la vita la rischia
e la perde. Vittime cristiane la cui stragrande maggioranza delle vittime cristiane
non fanno riferimento alla chiesa cattolica apostolica romana, quando va bene. Altrimenti l’avversano. Solo lo stato di diritto e la democrazia
possono (e devono!) garantire la libertà di pensiero, coscienza e religione.”