Oggi
il segretario del Pdm, Comellini, si è recato presso l'Ospedale militare “Celio”
per incontrare il maresciallo dell'Esercito Gelsomino Iannarone che dallo scorso
2 novembre sta attuando uno sciopero della fame per protestare contro il provvedimento
disciplinare con cui gli è stata comminata la sanzione della sospensione dal servizio
per due mesi a seguito della sentenza di assoluzione emessa dalla Corte di Appello
del Tribunale militare di Roma. Il maresciallo era stato accusato di aver disobbedito
all'ordine di tagliarsi i capelli.
“Dopo un breve colloquio – dichiara Comellini - il maresciallo Iannarone, già fortemente
provato da 43 giorni di digiuno assoluto, ha deciso di aderire all'invito di sospendere
la protesta in atto che gli ho rivolto anche a nome del deputato radicale Maurizio
Turco. Il militare tuttavia mi ha voluto confermare la sua intenzione di riprendere
la protesta qualora, nei prossimi giorni, non ci dovessero essere interventi risolutivi
da parte del Ministro della difesa.”
“Ieri ho depositato una interrogazione indirizzata al Ministro della difesa – dichiara
Turco – perché mi sembra incredibile che mentre per un verso il Ministro La Russa
non perde occasione per dichiarare la sua vicinanza e solidarietà ai militari dall'altro,
chi agisce alle sue dipendenze, li si sottopone a provvedimenti disciplinari di
inaudita gravità, facendo uso del potere sanzionatorio in modo illogico, arbitrario
e strumentale”.
Adesso ci auguriamo un immediato intervento da parte del Ministro – concludono Turco
e Comellini – perché essere solidali con i militari vuol dire anche e soprattutto
comprenderne le necessità e soddisfarne le richieste, quando queste riguardano il
riconoscimento di diritti, la tutela della salute e il riconoscimento delle patologie
contratte durante e a causa del servizio prestato allo Stato.