Il senatore della Lega Nord, Dario Fruscio, continua a sedere in Parlamento pur essendo contemporaneamente membro, nientemeno, che del Consiglio di amministrazione dell’Eni.
La legge è molto chiara: i parlamentari non possono ricoprire cariche in enti che gestiscono servizi per conto dello Stato o ai quali lo stato contribuisca in via ordinaria. E allora perché Fruscio siede ancora nel cda dell’Eni?
La Giunta per le elezioni del Senato si è occupata per ben tre volte del senatore della Lega Nord, ma sempre per casi di quiescenza, ovvero: per prendere atto della cessazione dalle cariche di Consigliere d'amministrazione di Sviluppo Italia S.p.A. e Consigliere d'amministrazione di Euronord Holding S.p.A, per prendere atto del collocamento in quiescenza in quanto docente universitario e per prendere atto del collocamento in quiescenza in quanto in quanto consulente di impresa. Per quanto riguarda l’incompatibilità in atto, invece, la Giunta in oltre un anno e mezzo non ha provveduto a ristabilire la legalità: nulla risulta dai resoconti pubblicati su internet, mentre al telefono ci è stato risposto che “gli atti sono secretati, ne stanno discutendo ma ancora non c’è una decisione, né è possibile prevedere se e quando ci sarà”.
Peraltro non sembra trattarsi di una dimenticanza solo della Giunta visto che anche sulla biografia di Fruscio pubblicata sul sito internet dell’Eni non è riportata la circostanza che il nostro è un senatore della Repubblica.
Di fronte al protrarsi questa grave situazione, abbiamo oggi presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio, per sapere se non ritenga che la carica di Consigliere di Amministrazione della controllata ENI Spa sia incompatibile con quella di Senatore della Repubblica e, in assenza di iniziative dell'organo preposto, quali iniziative intenda prendere per rimuovere detta incompatibilità.