"Il procuratore Piero Grasso, in una intervista al Messaggero, individua come problemi alla lotta alla criminalità sul piano nazionale le misure premiali, che avrebbero vanificato gli sforzi per reclutare collaborazioni e, in ambito europeo, la mancanza di una legislazione ad hoc nei confronti della criminalità organizzata e, come esempio, propone di far diventare il 416 bis un reato transnazionale.
Sull'utilizzo dell'accanimento, prima giudiziario e poi detentivo, finalizzato alla collaborazione, nutro diversi dubbi. Innanzitutto sull'efficacia. I dati, se conosciuti, potrebbero parlare chiaro: per esempio, quanti tra i detenuti dal 1992 ad oggi in 41 bis si sono pentiti? E qual è stato il loro contributo alla lotta alla criminalità che, spero al più presto, potremmo chiamare per nome: affermazione della legalità?
La seconda è legata al rispetto dei diritti umani, cioè dei principi fondanti della civiltà democratica liberale, dello stato di diritto. Quello che accade oggi - e mi limito a commentare solo ciò di cui sono a conoscenza - è già abbastanza grave. Ma fallire nella prevenzione delle violazioni dei diritti dell'uomo significa scendere sullo stesso piano della criminalità. Se lo Stato, le Istituzioni non sono in grado di affermare la propria legalità innanzitutto al proprio interno, non è che forse anche questo contribuisce a rafforzare la forza criminale?
Credo che sia pressoché impossibile, o meglio sinora lo è stato, transnazionalizzare il 416bis, non parliamo del 41bis, una legge che riconosce i benefici premiali, esclusa la liberazione anticipata, ai detenuti che "collaborino con la giustizia". Ma l'accanimento detentivo finalizzato alla collaborazione non è internazionalmente definito "tortura"? Certo c'è Guantanamo, ma non credo che quell'esperienza stia dando una buona immagine degli Usa e della democrazia da opporre al terrorismo.
Detto questo mi meraviglia che il nostro paese non abbia proceduto alla ratifica ed esecuzione:
- delle Convenzioni penale e civile del Consiglio d'Europa sulla corruzione, del 1999;
- della Convenzione del Consiglio d'Europa sul riciclaggio, la ricerca, il sequestro e la confisca dei proventi di reato e sul finanziamento del terrorismo del 2005
e non abbia aderito al Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO), istituito nel 1999.
Ratifiche ed adesioni che sono contenute nelle mie proposte di legge, 2617 e 2618, depositate il 9 maggio e in attesa di essere attribuite alla Commissione competente. Vedremo chi sarà d'accordo a consentire la sede legislativa."