Lamenta che fino a poco fa, e sono passati già otto mesi, le mozioni che presentava venivano approvate all'unanimità. Ma radicali italiani non le ha mai disconosciute né ha cambiato impostazione e azione politica.
Da otto mesi, cioè da quando non è più segretario di Radicali italiani, lamenta che è una vittima del partito, o meglio di Pannella e Bonino.
E il fatto che dopo tre anni di militanza politica è stato indicato (da chi?) Segretario di Radicali italiani; che nell'aprile 2006 è stato indicato (da chi?) tra i primi quattro capilista in 10 circoscrizioni (che hanno espresso tutte almeno 1 eletto); che il 6 giugno è stato indicato (da chi?) Presidente della Commissione Attività Produttive?
Un'opportunità e la generosità della vita, dice. Credo invece che sia stato un gravame. Un gravame, lo comprendo, non facilmente sostenibile. Un gravame che non gli si può imputare ma che va imputato a chi dovendo esporsi per convincere non me ma quella che spesso era, o meglio poteva essere senza quegli interventi, la maggioranza del Partito.
Dopodichè, da bravo e capace quale ancora lo credo, crede di poter far di più e meglio. Per i radicali, per non dire di Pannella, come ben sa, non è un reato e nemmeno uno scandalo. Ma il fatto che oggi sia una vittima lo può raccontare solo a chi se lo vuol sentir dire. Sono in tanti e lui lo sapeva già, come peraltro lo sa ogni radicale."