Speriamo almeno, per quanto riguarda i sostenitori del ribattezzato modernizzatore, dell'uomo nuovo di Francia che nel suo programma sostiene di voler essere "il Presidente del potere d'acquisto", che siano altrettanto determinati quando si tratterà di difendere con lui i punti del suo programma tendenti a proteggere l'Europa dalla globalizzazione, a rafforzare la PAC (Politica Agricola Comune), ad opporsi all'entrata della Turchia nell'Unione e a rallentare il processo d'integrazione politica per preservare la propria specificità nazionale.
L'ultimo punto, il quindicesimo, è particolarmente esplicativo circa la concezione d'identità nazionale e della posizione che la Francia deve acquisire sulla scena politica mondiale, viene da chiedersi se lo abbia preso in prestito dal programma di Le Pen.
Senza illusioni circa le capacità riformatrici della Royal, ma con qualche certezza in più rispetto all'indole reazionaria di Sarkozy, mi auguro che l'elettorato francese voglia far fiducia alla candidata socialista che, per intanto, è stata capace di superare il "machismo" che nel suo partito la voleva esclusa dalla corsa e quello del suo avversario che durante l'ultimo confronto tv, continuava sarcasticamente a chiederle conto di dichiarazioni rilasciate da François Hollande, anziché controbattere nel merito le cose dette da lei."