"Il Consiglio europeo è riuscito a convincere la Svizzera ad abolire il segreto bancario, ma con la Città del Vaticano nemmeno ci prova.
E' quanto emerge dalla risposta ad una mia interrogazione parlamentare con la quale chiedevo quali sono le ragioni per le quali tra i paesi terzi a cui si è chiesto di abolire il segreto bancario non figuri lo Stato Città del Vaticano nonostante che:
a) la Banca centrale, l'Istituto Opere di Religione (IOR), non aderisca ad alcun organismo internazionale di controllo;
b) lo IOR partecipi indirettamente ai sistemi di pagamento dell'area euro - disponendo di due accessi tramite due grandi banche, una tedesca e una italiana, a loro volta collegate al sistema- così da sfuggire al controllo da parte delle autorità bancarie a cui sono sottoposti solo i partecipanti diretti;
c) non abbia una legislazione antiriciclaggio;
d) non abbia accettato lo scambio di informazioni sulla base dei parametri OCSE del 2002, che definisce i reati penali e civili nei campi fiscale e della frode;
e) sia stato coinvolto a più riprese in gravi operazioni finanziarie che non sono mai giunte ad un giudizio in ragione del Concordato con la Repubblica italiana che garantisce la più assoluta impunità alle gerarchie cattoliche.
E' dal luglio 2003 che, attraverso interrogazioni parlamentari cerco di avere una risposta : la Commissione rinvia al Consiglio e viceversa, ma né commissione né Consiglio smentiscono questi fatti e allora a maggior ragione mi chiedo, come mai si è riusciti a convincere la Svizzera e con il Vaticano nemmen ci si prova, nonostante la banca vaticana rappresenti perlomeno una "potenziale" centrale di riciclaggio?"