Onorevoli
MAURIZIO TURCO
MARCO CAPPATO
Roma, 8 giugno ’04
Cari amici.
In questi ultimi giorni della campagna elettorale per le elezioni del Parlamento europeo, nelle quali vi so particolarmente impegnati, desidero farVi pubblicamente pervenire un segno forte della mia solidarietà e del mio appoggio, nella certezza che, se eletti (come fervidamente auspico) continuerete nella battaglia, da tempo intrapresa e mai tradita, per la promozione dei diritti e delle libertà fondamentali, così neglette in Europa, se appena si va oltre le proclamazioni retoriche e di facciata.
Un’Europa che si sente condizionata, da una parte, dall’esigenza di tutela degli interessi economici e monetari, a cui tutto si vorrebbe piegare, e, dall’altra, dalla pur sacrosanta difesa contro le aggressioni terroristiche, anche (e chissà perché) a costo di sacrificare i diritti fondamentali, in particolare quelli giudiziari, non è l’Europa che immaginarono i padri fondatori, non è l’Europa della Convenzione sui diritti dell’uomo, non è l’Europa dei popoli europei… chi pretenderebbe di approvare di tutta fretta, senza un reale dibattito e un vero confronto con i cittadini, una Costituzione europea – pletorica per oltre 400 articoli, in cui sulle libertà e i diritti fondamentali, al di là delle clausole di stile, vi è solo reticenza e persino paura – non fa un buon servizio alla causa europea. Tantomeno fa questo servizio chi è pronto a rinunciare a tutto quanto abbiamo conquistato (e che ci distingue da molti altri) proprio in termini di diritti giudiziari fondamentali. L’esperienza, tuttora aperta, del mandato d’arresto europeo è emblematica: a costruire la giustizia in Europa non si comincia dalle garanzie, dall’habeas corpus europeo, ma dalle manette, con norme che consentono di privare della libertà personale anche per reati bagatellari, che mai la Costituzione e la legge italiana consentirebbero. Attraverso l’Europa che ha perso in Italia la battaglia per ostacolare il giusto processo in Costituzione, vorrebbe ora la rivincita, distruggendo le nostre conquiste.
Voi continuerete a difenderci da questi rischi e dai programmi liberticidi degli euroburocrati, come avete sempre fatto, seguendo la tradizione, non seconda a nessuno, dei radicali italiani.
E i cittadini del nostro Paese, che amano davvero le libertà, vi sosterranno sempre.
Accanto a voi ci saranno molti avvocati penalisti, che non dimenticano l’esaltante impegno comune, che ci ha visto, a fianco dei radicali, nei referendum sulla giustizia e per il giusto processo.
In bocca al lupo, dunque. E viva l’Europa dei diritti fondamentali e dei popoli.
Con la più cordiale stretta di mano, Vostro
Giuseppe Frigo
Già Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane
Presidente del Centro di studi penalisti “Aldo Marongiu”