"Alcuni giorni fa, quando il Ministero degli Esteri presentando l'iniziativa italo-polacca a favore di un richiamo alle radici cristiane nella futura Costituzione europea, incluse tra i paesi sostenitori anche la Spagna, manifestai il dubbio che le informazioni diffuse non fossero aggiornate.
Non solo non sono aggiornate ma oggi la Spagna con Francia, Belgio, Slovenia, Svezia, Finlandia e Danimarca si esprimono contro la proposta italo-polacca.
Ma l'inclusione delle radici cristiane o giudaico-cristiane nella Costituzione europea, sono lo strumento scelto per non aprire il dibattito sull'articolo 51, con il quale si blindano i privilegi economici alle Chiese egli si riconosce un ruolo nella vita politica dell'Unione europea.
Tant'è che la risoluzione che ho promosso, sinora firmata da 136 deputati europei, invita i governi di Belgio, Francia, Lussemburgo e Svezia di porre il veto, in coerenza con gli emendamenti per l'abrogazione dell'articolo 51 che hanno presentato durante i lavori della Convenzione. Risoluzione che inoltre è sostenuta da 112 deputati e 108 associazioni di tutti i paesi membri dell'Unione europea."
Non solo non sono aggiornate ma oggi la Spagna con Francia, Belgio, Slovenia, Svezia, Finlandia e Danimarca si esprimono contro la proposta italo-polacca.
Ma l'inclusione delle radici cristiane o giudaico-cristiane nella Costituzione europea, sono lo strumento scelto per non aprire il dibattito sull'articolo 51, con il quale si blindano i privilegi economici alle Chiese egli si riconosce un ruolo nella vita politica dell'Unione europea.
Tant'è che la risoluzione che ho promosso, sinora firmata da 136 deputati europei, invita i governi di Belgio, Francia, Lussemburgo e Svezia di porre il veto, in coerenza con gli emendamenti per l'abrogazione dell'articolo 51 che hanno presentato durante i lavori della Convenzione. Risoluzione che inoltre è sostenuta da 112 deputati e 108 associazioni di tutti i paesi membri dell'Unione europea."