Il 31 aprile scade il primo termine a disposizione dei cittadini
italiani per presentare la dichiarazione dei redditi 2003 e contestualmente
effettuare la scelta di destinazione della quota dell'otto per mille Irpef.
Maurizio Turco ha diffidato la Presidenza del Consiglio dei Ministri a porre
in essere tutti gli atti necessari al fine di:
1. informare, anche attraverso campagne mediatiche, i cittadini italiani circa
il funzionamento del sistema di ripartizione dei fondi dell'otto per mille
dell'Irpef, in particolare spiegando agli italiani la destinazione delle quote
dei contribuenti che non esprimono alcuna scelta;
2. modificare con la massima urgenza la modulistica predisposta per la scelta
di destinazione dell'OPM annessa alla dichiarazione dei redditi 2004, nella
parte in cui non informa che il denaro di coloro che non esprimono una scelta
sarà comunque destinato al gettito OPM che sarà ripartito tra le confessioni
religiose;
3. pubblicizzare l'utilizzo da parte dello Stato italiano dei fondi ad esso
destinati;
4. organizzare tempestivamente una campagna pubblicitaria volta ad invitare
i contribuenti a scegliere lo "Stato" tra i soggetti destinatari della quota
dell'otto per mille Irpef.
Dichiarazione
di Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo
e Segretario di Anticlericale.net :
"Anche quest'anno il carrozzone dell'8 per mille si è avviato: il Ministero
dell'economia nei giorni scorsi ha reso pubblici i nuovi modelli per la dichiarazione
dei redditi, omettendo però di indicare nell'allegato 730-1 relativo
alla destinazione dell'8 per mille quale sia il trattamento riservato alla quota
dei contribuenti che non effettuano una scelta di destinazione. Il 64% degli
italiani lo scorso anno non ha espresso alcuna scelta di destinazione della
quota dell'otto per mille, e la ragione è semplice: non conosceva l'effetto
della "non scelta", e cioè che i suoi soldi sarebbero stati comunque
ripartiti proporzionalmente in base alle percentuali di coloro che avevano effettuato
la scelta. L'inerzia del Governo italiano di fronte alla costante crescita dei
cittadini "disinformati" è inaccettabile, e favorisce indirettamente
la Chiesa cattolica inducendo in errore chi non vuole ad essa versare denaro
pubblico. Per questo abbiamo diffidato il Presidente del Consiglio ad avviare
adeguate iniziative informative volte a spiegare il reale funzionamento del
sistema dell'8 per mille, ma anche ad effettuare una campagna pubblicitaria
per invitare i contribuenti a scegliere lo "Stato" tra i soggetti destinatari
della quota dell'otto per mille Irpef. Nel frattempo milioni di euro investiti
(pagati con il "nostro" 8 per mille) dalla Chiesa cattolica in campagne promozionali
si riverseranno nei prossimi giorni nelle case degli italiani attraverso la
televisione, i giornali, le poste. Nel 2003 la quota dell'8-per-mille Irpef
assegnata alla Conferenza episcopale italiana è arrivata alla cifra record
di 1 miliardo e 16 milioni di euro, con un aumento del 12% rispetto al 2002
e del 500% rispetto al 1990. è ora che siano chiare le responsabilità
di tutti coloro che hanno consentito questo abnorme arricchimento. A tal fine,
in questi giorni abbiamo presentato una serie di istanze di accesso alla Presidenza
del Consiglio e al Ministero dell'Interno per conoscere cosa è stato
fatto e come sono stati spesi i soldi dei contribuenti duranti tutti questi
anni. E attendiamo un pronunciamento della Corte dei Conti, da noi interessata
dell'intera vicenda alla fine del 2003."