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2004 02 24 * carcere, 41bis * Parma - Visita di 10 ore a detenuti che protestano da un mese per rispetto leggi. La Procura di Parma intervenga con la massima urgenza.

Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo e relatore del PE sui diritti dei detenuti nell'Unione europea, accompagnato da Michele De Lucia, della direzione di radicali Italiani, domenica 22 febbraio hanno visitato per circa dieci ore il carcere di Parma e, in particolare, tutti i detenuti in regime di 41bis e l'unica reclusa nella sezione femminile.

Alla fine della visita Maurizio Turco ha dichiarato:

"Volevano farci credere che con la legge approvata il 23 dicembre 2002, con la quale stabilizzavano il 41bis, avrebbero perlomeno rispettato la stessa legge sul carcere duro. Anche tra i detenuti in 41bis ristretti a Parma non uno si è visto discutere il proprio ricorso contro il decreto relativo al 2003 nel termine di dieci giorni previsto dalla legge e, per quanto concerne i decreti relativi al 2004, questi verranno discussi dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna in parte il 15 e in parte il 18 marzo, ovvero dopo circa 70 giorni. Ho anche accertato che salvo rarissime eccezioni - relative ai decreti che vengono emessi per la prima volta - i decreti firmati dal Ministro Castelli continuano ad essere fotocopie delle fotocopie, con questo violando una legge che chiede l'attualità della pericolosità per decretare l'assegnazione al carcere duro. Oltre a queste violazioni, a danno di tutti i detenuti in 41bis, i detenuti del carcere di Parma lamentano - documentandole - particolari condizioni di detenzione contro le quali dal 19 gennaio hanno cominciato ad attuare una protesta che consiste nel battere quattro volte al giorno bottiglie vuote di plastica sulle sbarre. La protesta concerne la violazione delle leggi vigenti e, in particolare:
a) il denudamento sistematico del detenuto anche quando non previsto dalla legge;
b) l'utilizzo di una sezione di isolamento per lunghi periodi dichiarata inagibile dalla magistratura di sorveglianza.
A seguito di questa protesta, rumorosa ma certamente pacifica, diversi detenuti sono stati già "condannati" a diversi giorni di isolamento, aggravando in questo modo non solo le condizioni di detenzione ma anche la posizione "amministrativa". In particolare un detenuto denuncia di essere stato "portato in isolamento in una sezione in cui non c'erano altri detenuti, denudato e costretto a mangiare per terra come i cani e tenuto lì per 11 giorni". Sezione di isolamento che secondo la magistratura di sorveglianza dovrebbe essere utilizzata solo per pochissimi giorni e dove abbiamo trovato detenuti che vi sono ristretti da anni. Visto che di questi fatti, e non solo di questi ultimi, la Procura di Parma è informata, è urgente che sia aperta un'inchiesta anche in considerazione del fatto che l'Amministrazione Penitenziaria non è in grado di governare il rapporto con i detenuti e che la protesta - che ripeto essere pacifica e volta al rispetto delle leggi - viene trattata al pari di una rivolta."