Il Ministro Tremonti ha preannunciato di voler presentare anche
al G7, una proposta di legge italiana, per la quale "le multinazionali che
abbiano una posizione dominante in Italia, le eventuali partecipazioni situate
in paesi che rientrano nella 'lista nera' siano trattate come se fossero in
Italia, con l'obbligo di fare bilanci, applicare le regole di trasparenza,
di responsabilita' e di corporate governance".
Maurizio Turco,
Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo ha dichiarato:
"Questa proposta risente -evidentemente- dello scandalo Parmalat e dei suoi
ancora poco chiari insegnamenti. Quale ruolo hanno infatti avuto le società
di compensazione (società di clearing) nel ricostruire il percorso delle
transazioni internazionali di denaro? I Ministri delle Finanze dell'UE, appena
un anno fa, spostarono - nientemeno che al 2011 - per Lussemburgo, Austria e
Belgio, il termine per l'"armonizzazione sui guadagni dei risparmi dei cittadini
dell'Unione non residenti" - cioè l'abolizione del segreto bancario -
solo quando ciò fosse avvenuto, tra gli altri, anche in Svizzera e Usa.
Successivamente (il 3 giugno) il Consiglio e i rappresentanti degli Stati membri
hanno adottato una risoluzione secondo la quale Regno Unito e Paesi Bassi si
impegnavano ad abolire il segreto bancario entro il 2005 nei paradisi fiscali
di loro pertinenza (Isole anglonormanne, Isola di man e territori dipendenti
o associati dei Caraibi). Il Ministro Tremonti potrebbe riaprire la partita
- che è partita mondiale e non solo italiana - proponendo la riduzione
dei tempi di abolizione del segreto bancario nei paesi membri dell'Unione e
nei loro territori dipendenti o associati, e proponendo il controllo pubblico
delle società di compensazione."