Maurizio Turco, presidente dei deputati radicali al Parlamento
Europeo ha presentato un'interrogazione ala Commissione europea sulla violazione
della libertà religiosa in Italia, Spagna e Portogallo sulla base delle denunce
contenute nel Rapporto Internazionale sulla Libertà Religiosa nel 2003 del
Dipartimento di Stato americano. Il Rapporto denuncia che la Spagna limita
l'attività dei religiosi protestanti e musulmani nell'educazione religiosa
pubblica e che sono stati registrati diversi casi in cui funzionari pubblici
non hanno consentito ai rappresentanti musulmani di offrire i servizi religiosi
nelle prigioni, offerta che è abitualmente consentita ai religiosi cattolici.
Per quanto riguarda l'Italia nel Rapporto si legge che, nonostante la religione
cattolica non sia religione di Stato, il suo ruolo di religione dominante
può dare luogo a problemi. In questo senso il rapporto indica il caso di quando
politici cattolici italiani si unirono al Papa perch¨ il progetto di Costituzione
europea riconoscesse l'eredità cristiana in Europa. O quando nel gennaio 2002
il Papa ha richiamato i giuristi italiani a boicottare la legge sul divorzio.
Infine, il rapporto inoltre ha criticato il trattamento discriminatorio di
alcune organizzazioni religiose non riconosciute nel Portogallo.
Dichiarazione di Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo:
"L'Unione europea ha una carta dei diritti fondamentali che rispetta la libertà
religiosa così come la diversità culturale e religiosa; i tre
paesi denunciati hanno costituzioni dove questi diritti sono garantiti, ed inoltre
si proclamano aconfessionali. Tutti questi strumenti giuridici dovrebbero evitare
che si producano situazioni di ingiustizia e discriminazione. Alora perchè
la legge è violata? Perchè questi paesi stanno ancora pagando
il debito morale alla chiesa cattolica, genuflettendosi ai piedi del Vaticano
attraverso accordi e trattati che ipotecano materialmente e spiritualmente la
libertà di coscienza, pensiero e religione. Ma questo non può
e non dovrebbe avvenire in un quadro legale in cui la libertà religiosa
è riconosciuta quale diritto fondamentale. Ho mostrato, con questa ed
altre interrogazioni - così come con la recente denuncia che ho presentato
alla Commissione Europea contro la Spagna ed il Portogallo (per violazione della
IV direttiva IVA a favore della chiesa cattolica) - che questi paesi violano
ripetutamente il diritto comunitario (direttiva IVA, Articolo 307 del TCE, Articolo
6 del TUE, ecc.) e pertanto chiedo ancora una volta alla Commissione Europea
di applicare innanzitutto essa stessa quel diritto che pretende di imporre".