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2004 01 04 * carcere 41bis * DALLO STATO DELL'ASSURDO ALLO STATO DI POLIZIA?

"Con l'approvazione della legge, un anno fa, i Professionisti dell'Antimafia, parlamentare e non, di destra e di sinistra, ci avevano assicurato che il carcere duro messo a regime non sarebbe stata una forma di tortura - "democratica", cioè legalizzata come denunciavamo noi radicali - anche perchè ci sarebbero stati dei giudici a sorvegliare sulla sua applicazione. Ora che alcuni tribunali di sorveglianza stanno facendo il proprio dovere, cioè un minimo di controllo sulla attualità dei collegamenti del mafioso con l'esterno che giustificherebbe quella misura restrittiva, si grida allo scandalo. Secondo il Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Roberto Centaro, "va fermata la politica lassista dei tribunali di sorveglianza", mentre secondo il Procuratore Nazionale Antimafia, Pierluigi Vigna, è "un assurdo logico voler verificare l'attualità dei collegamenti di un detenuto con il gruppo criminale di appartenenza perché il 41bis serve proprio a evitare questi contatti". Ha ragione Vigna: è un assurdo logico, ma è un assurdità stabilita per legge e la colpa non è dei giudici di sorveglianza che la applicano ma dei Centaro che l'hanno promulgata. Ora temiamo che, per porvi rimedio, decideranno di precettare giudici e procuratori generali perchè tutto torni come prima: nessun controllo sulla applicazione reale del carcere duro. Oppure decideranno di modificare la legge per stabilire una volta per tutte che un detenuto in 41bis è sottoposto al dominio pieno e incontrollato del ministro di giustizia che fonda le sue decisioni su "note informative" predisposte da procuratori e poliziotti e mai verificate in una qualche sede giurisdizionale. Insomma, dallo stato dell'assurdo allo stato di polizia."