41BIS - TURCO DENUNCIA AGLI ORGANISMI COMPETENTI DELL'ONU, DEL CONSIGLIO D'EUROPA E DELL'OSCE. PRIMA DI FIRMARE I DECRETI DI RINNOVO IL MINISTRO CASTELLI ORDINI UNA VERIFICA SULLA LORO LEGITTIMITA'
Bruxelles, 5 dicembre 2003 - Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali
e relatore del Parlamento Europeo su "I diritti dei detenuti nell'Unione Europea"
ha oggi denunciato alle istanze internazionali competenti lo stato in cui sono
ristretti i detenuti sottoposti al regime del carcere duro, il cosidetto 41bis.
Il rapporto è stato inviato al Commissario dei Diritti Umani delle Nazioni
Unite, all'organismo dell'OSCE che si occupa di prevenzione della tortura, al
Commissario dei Diritti Umani e al Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio
d'Europa.
Dichiarazione di Maurizio Turco:
"Ho provveduto ad informare gli organi internazionali
competenti sullo stato in cui sono ristretti i detenuti assegnati al carcere
duro (41bis), a cominciare . Detenuti sottoposti a tutta una serie di misure
d'ordine amministrativo che non sono previste dalla legge, a cominciare dai
colloqui con un vetro divisiorio, misura che viene applicata a tutti i detenuti.
Detenuti che ricevono decreti di rinnovo, firmati in prima persona dal Ministro
della Giustizia, che sono la fotocopia del decreto originario di assegnazione
mentre la legge prevede che il rinnovo sia fatto sulla base di fatti nuovi.
Detenuti a cui è negato il diritto ad un equo processo, violazione per cui l'Italia è stata condannata all'unanimitù dal collegio giudicante della Corte europea
dei diritti dell'uomo lo scorso ottobre. E' infatti noto come per i detenuti
in 41bis sia praticamente impossibile ottenere il rispetto della legge scritta,
laddove prescrive che entro dieci giorni i ricorsi contro i provvedimenti di
assegnazione in 41bis siano discussi. Queste sono alcune delle violazioni a
cui sono sottoposti i detenuti in 41bis. Visto che il Ministro Castelli si appresta
a firmare il rinnovo del decreto di assegnazione in 41bis alla stragrande maggioranza
dei detenuti, lo invito ancora una volta, così come ho fatto alcuni giorni fa
nella Commissione Giustizia del Parlamento europeo, a richiedere ai funzionari
del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria una verifica decreto per
decreto affinchè sia conforme alle disposizioni di legge, contenga fatti nuovi
comprovati, non si fondi unicamente su vecchi rapporti delle forze di polizia
che a distanza di anni perdono oggettivamente di concretezza, controllino che
alla frase di rito "continua a mantenere contatti con l'esterno", con la quale
si giustifica il rinnovo della permanenza in 41bis, corrisponda almeno un'inchiesta
giudiziaria."