NO AL MANDATO D'ARRESTO EUROPEO SENZA GARANZIE SULLE NORME MINIME PROCEDURALI
Bruxelles, 6 Novembre 2003 - "Sul mandato d'arresto europeo continuano le penose polemiche all'interno della maggioranza. La Lega deve assumersi la responsabilità di avere un suo rappresentante al governo, il Ministro Castelli, che ha approvato il mandato d'arresto europeo nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri della Giustizia e degli Affari Interni del 13 giugno 2002, come risulta dal comunicato stampa emesso dal Consiglio a seguito della riunione: la norma poteva essere approvata solo all'unanimità, e Castelli e Scaloja partecipavano alla riunione. E la maggioranza deve assumersi la responsabilità di avere un Ministro che dopo avere approvato una norma europea ora la attacca affermando che tale norma "sia incostituzionale dal punto di vista tecnico e completamente sbagliato dal punto di vista sostanziale". La posizione dei Radicali al Parlamento europeo à stata quella di collegare il mandato d'arresto europeo all'approvazione contemporanea delle garanzie procedurali e dei diritti della difesa minimi ed armonizzati a livello europeo, sui quali la Commissione europea sta per proporre una decisione-quadro. Il PE ha chiesto oggi per l'ennesima volta alle altre istituzioni UE ed agli Stati membri di accelerare i lavori al riguardo ed essere più ambiziosi. Purtroppo il governo non è mai stato capace di fare altrettanto in sede di Consiglio europeo, salvo rallentare l'approvazione del mandato d'arresto tentando disperatamente di escludere la sua applicazione per alcuni reati (frode, riciclaggio, truffa e corruzione) ma ben guardandosi di sollevare il problema dei diritti della difesa in senso lato. Comunque il semestre di Presidenza italiano non è ancora finito e ci auguriamo che il Ministro Castelli realizzi il programma che ha presentato di fronte alla Commissione Giustizia del PE."