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2003-08-09_vaticano

PEDOFILIA/SANTA SEDE
LE GRAVI CONFERME DEL FATTO CHE DAL 1962 LA SANTA SEDE HA ORGANIZZATO LA SISTEMATICA SOTTRAZIONE DEI MEMBRI DEL CLERO PEDOFILI ALLA CONOSCENZA DELL'OPINIONE PUBBLICA, AL CONSEGUENTE GRAVE, GRANDE E SERIO DIBATTITO NECESSARIO, ALLA GIUSTIZIA DI TUTTI GLI STATI INTERESSATI. INIZIATIVA AL PARLAMENTO EUROPEO PER AZIONI CONOSCITIVE, PREVENTIVE E SANZIONATORIE DELL'UNIONE EUROPEA E DEGLI STATI MEMBRI

Roma , 9 agosto 2003 - Il 6 agosto 2003 la rete americana CBS ha reso noto un documento restato segreto dal 1962 della "Suprema Sacra Congregazione del Sant'Ufficio". Il documento - Istruzione "Crimen Sollicitationis", a tutti i Patriarchi, gli Arcivescovi, i Vescovi e Ordinari di altre sedi "anche di Rito Orientale": il modo di procedere nelle cause di sollecitazione - è datato 16 marzo 1962. Destinato a essere "diligentemente conservato nell'archivio segreto della curia", fornisce tassative istruzioni al Clero sui comportamenti da adottare in materia di crimini sessuali. Dal documento emerge che la Santa Sede ha prescritto, adottato e fatto adottare, proposto ed imposto alle autorità ecclesiastiche comportamenti volti a sottrarre ad ogni pubblica conoscenza e alla Giustizia gli abusi sessuali compiuti da membri del clero, pena la scomunica. Peraltro, con la lettera apostolica "Motu Proprio Datae Quibus Normae De Gravioribus Delictis" a firma Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, e con l'epistola "De Delictis Gravioribus" della Congregazione per la Dottrina della Fede a firma Cardinale Ratzinger del 18 maggio 2001 risulta che la "Crimen Sollicitationis" è stata, almeno in queste recenti occasioni, richiamata e ribadita, a fronte dell'estendersi ed aggravarsi nei decenni di questa vera e propria piaga del mondo ecclesiastico cattolico e degli scandali conseguenti. Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo, ed altri deputati radicali hanno presentato una interrogazione parlamentare alle istituzioni europee affinchè :
- siano prese iniziative conoscitive, preventive e sanzionatorie nonchè diplomatiche in relazione al fatto che le istruzioni sono in contrasto con le politiche dell'Unione e degli Stati membri in tema di diritti umani e libertà fondamentali, lotta agli abusi sessuali, in particolare contro i bambini e le donne;
- la Santa Sede sia invitata a rimuovere quelle prescrizioni che sono chiaramente ed esplicitamente volte a sottrarre alla società ed in particolare all'amministrazione della giustizia la conoscenza di una grave piaga morale, sociale e politica;
- sia compiuta una indagine sulle relazioni tra Stati membri e Vaticano al fine di verificare se i rapporti giuridici che regolano tali relazioni e che concedono privilegi al clero rispetto all'ordinamento degli Stati membri non siano in contrasto con le norme internazionali ed europee sui diritti e le libertà fondamentali;
- sia rivisto l'articolo 51 della proposta di Costituzione europea al fine di evitare che il diritto nazionale ed europeo creino zone d'ombra e di impunità per il clero.