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2003-08-02_41bis

41BIS
SANDRO CONTALDO, DETENUTO IN 41BIS ANCHE SE PER IL TRIBUNALE NON E è PERICOLOSO. UNA STORIA DI ORDINARIA FOLLIA. APPELLO PUBBLICO AL MINISTRO CASTELLI

Roma, 2 agosto 2003 - "Sandro Contaldo è un detenuto sottoposto al regime del 41bis nel carcere di Roma. Il 20 maggio 2003 gli è stata notificata la revoca del visto di censura sulla corrispondenza da parte del Ministero della Giustizia e del DAP (Direzione dell'Amministrazione Penitenziaria), in quanto la 1a sezione collegiale del Tribunale di Nocera Inferiore con nota del 7 maggio 2003, ribadita in data 8 maggio 2003, disponeva il rigetto della richiesta avanzata dalla Direzione della Casa circondariale di Roma. Il Tribunale ha infatti escluso l'attualità del pericolo e, soprattutto, ha dato atto che l'organizzazione di cui Sandro Contaldo è accusato di aver fatto parte risulta allo stato quasi del tutto disarticolata. Nel frattempo Sandro Contaldo, detenuto in regime di 41bis, può inviare lettere a destra e manca senza censura ma deve vedere i famigliari attraverso il vetro divisorio. Per inciso, il vetro divisorio è una misura aberrante, non prevista dalla legge, ma derivante da una interpretazione che il del DAP da del dispositivo legislativo secondo il quale i colloqui devono svolgersi in locali attrezzati in modo da impedire il passaggio di oggetti. La misura prevista dal DAP più che agli oggetti mira ai soggetti, cioè ai familiari stretti ammessi ai colloqui. Impedendo qualsiasi affettività e contatto umano. Non sono poche le misure che è possibile adottare per evitare il passaggio di oggetti senza necessariamente arrivare ad evitare il contatto fisico per un'ora al mese. Viceversa è una delle migliori misure di afflizione. Chiedo pubblicamente al Ministro Castelli di consentire a Sandro Contaldo intanto di vedere il 5 agosto, in occasione del previsto colloquio mensile, i propri famigliari senza vetro divisorio; e nel contempo di revocare il 41bis, le informazioni del Tribunale di Nocera sono eloquenti e sufficienti a questi fini. Affronteremo in un secondo momento la vicenda giudiziaria di Sandro Contaldo, del perito del tribunale che trascrive le intercettazioni ambientali dalle quali non emerge il nome del Contalto che era emerso quando la trascrizione l'aveva fatta la DIA; del PM che chiede un'altra perizia e viene nominato un nuovo perito che è consulente del PM in tre procedimenti connessi."