VATICANO
ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA DEI RADICALI CONTRO LO STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO SUL DOCUMENTO CONTRO LE UNIONI CIVILI DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Roma 31 luglio 2003 - Questa mattina alle ore 10 è stato depositato alla Procura della Repubblica di Roma il seguente Esposto:
"I sottoscritti, Maurizio Turco, Deputato al Parlamento Europeo e Sergio Rovasio, Segretario Generale della delegazione dei deputati europei radicale al Parlamento Europeo, domiciliati in Roma, Via di Torre Argentina n. 76 presso la sede del Partito Radicale, espongono quanto segue al fine di consentire alla Ill.ma S.v. di verificare la eventuale sussistenza di ipotesi di reato. Da notizie di stampa apparse nei giorni scorsi si è appreso che la 'Congregazione della Dottrina della Fede' ha preannunciato per giovedì 31 luglio 2003 la presentazione di un 'documento ufficiale' dal titolo "Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle Unioni tra persone omosessuali". Dalle medesime notizie di stampa si è appreso che in tale documento verrebbe posto a carico dei politici cattolici, in relazione alle cariche ricoperte, un vero e proprio obbligo di opporsi a passaggi legislativi che prevedano la equiparazione giuridica delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali. Si tratta, ove la notizia fosse confermata, dell'ennesimo tentativo del Vaticano di ingerire pesantemente nelle scelte del legislatore e del governo italiano peraltro in termini di vera e propria, gravissima, discriminazione tra i cittadini italiani in ragione degli orientamenti sessuali. Ma a parte le considerazioni 'politiche' ciò che emerge è la vera e propria istigazione compiuta da autorevolissimi esponenti della Santa Sede a discriminare le coppie, i cittadini, gli individui omosessuali; un atteggiamento con possibili conseguenze, come le cronache purtroppo insegnano, idoneo a determinare una 'copertura ideologica' a comportamenti violenti e criminali di cui le comunitù gay e singoli individui sono di frequente vittime. Oltre a ciò, in considerazione del potere politico ed 'elettorale' del clero in Italia - in grado di indirizzare a proprio piacimento milioni di voti verso una determinata forza politica - ' evidente il tentativo di 'condizionamenti' di membri del Parlamento e del Governo dello Stato Italiano, con il conseguente tentativo, da parte di esponenti ricollegabili ad uno Stato straniero, quello Stato della Città del Vaticano, di 'menomare l'indipendenza dello Stato Italiano' (art. 241 c.p.).
ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA DEI RADICALI CONTRO LO STATO DELLA CITTA' DEL VATICANO SUL DOCUMENTO CONTRO LE UNIONI CIVILI DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Roma 31 luglio 2003 - Questa mattina alle ore 10 è stato depositato alla Procura della Repubblica di Roma il seguente Esposto:
"I sottoscritti, Maurizio Turco, Deputato al Parlamento Europeo e Sergio Rovasio, Segretario Generale della delegazione dei deputati europei radicale al Parlamento Europeo, domiciliati in Roma, Via di Torre Argentina n. 76 presso la sede del Partito Radicale, espongono quanto segue al fine di consentire alla Ill.ma S.v. di verificare la eventuale sussistenza di ipotesi di reato. Da notizie di stampa apparse nei giorni scorsi si è appreso che la 'Congregazione della Dottrina della Fede' ha preannunciato per giovedì 31 luglio 2003 la presentazione di un 'documento ufficiale' dal titolo "Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle Unioni tra persone omosessuali". Dalle medesime notizie di stampa si è appreso che in tale documento verrebbe posto a carico dei politici cattolici, in relazione alle cariche ricoperte, un vero e proprio obbligo di opporsi a passaggi legislativi che prevedano la equiparazione giuridica delle coppie omosessuali alle coppie eterosessuali. Si tratta, ove la notizia fosse confermata, dell'ennesimo tentativo del Vaticano di ingerire pesantemente nelle scelte del legislatore e del governo italiano peraltro in termini di vera e propria, gravissima, discriminazione tra i cittadini italiani in ragione degli orientamenti sessuali. Ma a parte le considerazioni 'politiche' ciò che emerge è la vera e propria istigazione compiuta da autorevolissimi esponenti della Santa Sede a discriminare le coppie, i cittadini, gli individui omosessuali; un atteggiamento con possibili conseguenze, come le cronache purtroppo insegnano, idoneo a determinare una 'copertura ideologica' a comportamenti violenti e criminali di cui le comunitù gay e singoli individui sono di frequente vittime. Oltre a ciò, in considerazione del potere politico ed 'elettorale' del clero in Italia - in grado di indirizzare a proprio piacimento milioni di voti verso una determinata forza politica - ' evidente il tentativo di 'condizionamenti' di membri del Parlamento e del Governo dello Stato Italiano, con il conseguente tentativo, da parte di esponenti ricollegabili ad uno Stato straniero, quello Stato della Città del Vaticano, di 'menomare l'indipendenza dello Stato Italiano' (art. 241 c.p.).