COOPERAZIONE GIUDIZIARIA EUROPEA DEVE RISPETTARE LE REGOLE DEMOCRATICHE PER EVITARE DERIVE GIUSTIZIALISTE. DEPOSITATA INTERROGAZIONE A ISTITUZIONI EUROPEE
Bruxelles, 14 maggio 2003 - "Eurojust - l'unità dell'Unione europea incaricata
di agevolare la cooperazione e il cordinamento delle indagini penali a livello
europeo - ha appena pubblicato il rapporto relativo alle attività per l'anno
2002. Il contenuto di tale rapporto solleva varie preoccupazioni. Innanzitutto
i magistrati europei sembrano prendere alla leggera la lettera delle regole
che reggono la loro cooperazione: un esempio per tutti ú la mancata entrata
in fuzione dell'organismo incaricato di vigilare sul rispetto delle regole
relative alla protezione dei dati fino agli inizi del 2003, nonostante questo
fosse previsto dalla decisione di creazione di Eurojust. Secondo, una eccessiva
informalità nei rapporti tra magistrati, altri organismi comunitari e Stati
terzi, nell'assenza di regole chiare al riguardo. Il rischio, per usare un
eufemismo, ú quello di sviluppare una cooperazione tra magistrati a livello
europeo che sfugge alle norme previste a livello nazionale sulle indagini
giudiziarie, sulla loro confidenzialità, sullo scambio di informazioni, sui
diritti della difesa, alimentando un giustizialismo europeo."
Testo dell'interrogazione depositata al PE
Rapporto
annuale di Eurojust per l'anno 2002
Premesso
che nel rapporto annuale per il 2002 di Eurojust si evidenziano numerosi problemi
legati al funzionamento ed alle attività di tale istituzione.
Chiede alla Commissione ed al Consiglio di sapere se non ritengono :
- su Eurojust e sulle sue relazioni con altri organi:
che vi sia sovrapposizione e confusione di ruoli tra Eurojust e la Rete giudiziaria
europea (dato che anche nel rapporto si riconosce che "i ruoli...sono simili
in molti modi" e si afferma che tale differenza non è ancora chiara neppure
agli operatori della giustizia a livello nazionale);
che il rapporto tra Eurojust e la Rete giudiziaria europea debba essere improntato,
trattandosi di due organi distinti che gestiscono informazioni riservate e
personali, alla chiarezza delle regole e non, come affermato nel rapporto,
alla "flessibilità ed all'informalismo";
che sia necessario rendere i rapporti tra Eurojust da una parte ed Europol
e OLAF dall'altra piö trasparenti, e assicurare un controllo giudiziario e
democratico a livello europeo;
che sia necessario chiarire il ruolo di Eurojust nei Team investigativi comuni;
che i rapporti intercorsi tra Eurojust e Stati e organismi terzi, che hanno
già partecipato a riunioni di Eurojust e scambiato informazioni con questo
organo, siano conformi all'art. 27 della Decisione di costituzione di Eurojust
?
- sull'accesso alle informazioni, la protezione dei dati e sulla trasparenza:
che la proposta di Eurojust contenuta nel rapporto 2002 di creare una banca
dati sulle investigazioni (ed in particolare una sulla pornografia su Internet)
sia poco chiara e che sollevi dubbi di conformità con la Decisione di creazione
di Eurojust;
che l'accesso di Eurojust alla banca dati di Schengen, come pure l' "accesso
diretto o indiretto alle informazioni" contenute nel SIS da parte dei membri
nazionali di Eurojust esuli dalle regole attuali;
che l'accesso ai processi verbali delle riunioni di Eurojust dovrebbe essere
garantito in base al regolamento 1049/01;
che non si abbiano informazioni relative alla nomina di un delegato alla protezione
dei dati;
che il fatto che solo agli inizi del 2003 sia stato nominato l'ultimo membro
dell'Organo Comune di Supervisione sulla protezione dei dati competente su Eurojust
ha comportato una sostanziale disapplicazione degli articoli sulla protezione
dei dati contenuti nella Decisione di costituzione di Eurojust fino a tale data?