LA CONVENZIONE RISCHIA DI SANCIRE IL DOPPIO STATUS DELLA CHIESA CATTOLICA DI CONFESSIONE RELIGIOSA E DI STATO SOVRANO E, IN QUANTO TALE, DI PARADISO... FISCALE E "POTENZIALE" CENTRALE DI RICICLAGGIO. ANTTI KALLIOMÕKI, VICE PRIMO MINISTRO DELLA FINLANDIA, SOTTOSCRIVE LA RISOLUZIONE RADICALE PER LA LAICITA' DELL'UNIONE EUROPEA
Bruxelles, 5 maggio 2003 - Il progetto di risoluzione "per il rispetto dei principi di libertà religiosa e di laicità dello Stato", promosso da Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo, è stato sinora sottoscritto da 233 deputati europei e 229 deputati dei 15 paesi membri, tra gli ultimi firmatari si segnala Antti Kallioméki, Vice Primo Ministro della Finlandia e Ministro delle Finanze. Il Presidente della Convenzione Valery Giscard D'Estaing, in una lettera inviata a Maurizio Turco, scrive che il Praesidium della Convenzione terrà in debito conto la proposta radicale. Proposta che è compatibile con il progetto di articolo 37, presentato dal Praesidium e relativo agli statuti delle chiese e delle organizzazioni non confessionali. Turco ha quindi scritto a Presidente Giscard d'Estaing precisando che il progetto di articolo 37 non tiene assolutamente in considerazione, e non solo dal punto di vista letterale, i principi di laicità, quali garanzia dell'indipendenza delle istituzioni pubbliche rispetto alle organizzazioni confessionali, e di non discriminazione tra cittadini di differenti confessioni. Entrando nel dettaglio Maurizio Turco pone il problema costituito dalla Chiesa cattolica, nella doppia veste di confessione religiosa e di Stato sovrano. In quanto confessione religiosa, la Chiesa cattolica è riuscita ad assicurarsi diversi concordati con pià paesi dell'Unione. Concordati che, fondati sul diritto alla libertà religiosa, in effetti si occupano di aspetti molto pià materiali, quali l'esenzione dell'IVA o una qualche forma di finanziamento pubblico garantito. La cui compatibilità con il diritto comunitario e il rispetto del principio di non discriminazione è perlomeno discutibile. In quanto stato sovrano (Stato Città del Vaticano) la Chiesa Cattolica gode, tra l'altro, della possibilità di importare beni provenienti dall'Unione che godono di aiuti all'importazione e della possibilità di battere moneta (l'Euro), con la specificità che la "banca centrale" vaticana non è sottoposta ai controlli e alle verifiche a cui sono sottoposte tutte le banche centrali dei paesi membri. Inoltre, la banca dello Stato Città del Vaticano non aderisce ad alcun organismo internazionale di controllo. In termini assolutamente tecnici, il Vaticano è un paradiso... fiscale e una "potenziale" centrale di riciclaggio, evenienza questa che non è solo teorica e che, grazie al Concordato stipulato con lo Stato Italiano, non è nemmeno sottoponibile alla giustizia degli uomini in quanto il Vaticano gode di una immunità illimitata.