QUELLO CHE GLI EUROPEI SANNO E GLI ITALIANI NON DEVONO SAPERE
Bruxelles, 23 Aprile 2003 - Non un organo di stampa - telematico, a stampa,
radiofonico o televisivo che sia - ha ripreso la notizia della denuncia fatta
da Maurizio Turco, Presidente dei Deputati radicali al Parlamento europeo,
sulle importazioni di prodotti agricoli comunitari in Vaticano. Lo fa oggi
l'agenzia multilinge "Agence Europe". (EU)
PE/AGRICOLTURA/VATICANO 22/04/2003 (Agence Europe) - Il deputato europeo
della lista Bonino Maurizio Turco ha interrogato la Commissione europea sulla
vicenda di 2.500 tonnellate di zucchero, 2.252 di carne e 622 di burro importate
tra il 1998 e il 2001 dallo Stato di Vaticano usufruendo di restituzioni all'esportazione
dell'UE. Il deputato radicale afferma in un comunicato che i dati su queste
restituzioni fanno comparire in particolare che l'esportazione di 38,985 chili
di ca rne in Vaticano nel 2000 ha usufruito di restituzioni per oltre 300.000
euro, equivalenti a un aiuto di 7.832,27 euro al chilo. La Commissione europea
"non trova per lo meno allarmante che si restituiscano circa 8.000 euro al chilo
di carne?", si preoccupa il deputato. E, osservando che dal 1998 la banca dati
della Commissione CATS (Clearance Audit Trail System) sui prodotti che usufruiscono
di restituzioni fornisce informazioni sulle quantit e gli importi interessati,
persiste: "Qual ' il monitoraggio se verosimilmente nella fattispecie non si
tratta di 38,95 chili di carne, ma di 389.850 chili?". Nel "minuscolo" Stato
Vaticano, indica Turco, "il gerente della vendita di carne presso il Vaticanmarket
ha dichiarato pubblicamente che 10.000 persone sono in possesso della carta
per accedervi (...), senza foto, senza scadenza". E insiste: "La Commissione
non vuole sapere se la Repubblica italiana, paese comunitario frontaliero, sia
in grado di controllare se i cittadini comunitari acquistano senza averne il
diritto prodotti che usufruiscono d'un contributo comunitario?".