INFORMAZIONE
RUTELLI-SEGNI PARLANO DI VIOLAZIONE MA NON LA DENUNCIANO FORMALMENTE, NE' IN PARLAMENTO NE' ALLA COMMISSIONE Strasburgo, 9 aprile 2003 - "Pur condividendo l'essenziale dell'interrogazione di Rutelli e Segni sulla "Libertà e pluralismo nell'informazione" (della quale semmai rileviamo la parzialità rispetto al pià complessivo caso dell'illegalità dell'informazione nel nostro Paese) noi Deputati radicali al parlamento europeo non l'abbiamo sottoscritta in quanto non accompagna alla denuncia politica la richiesta doverosa dei conseguenti provvedimenti e azioni parlamentari prevista dal Trattato dell'Unione europea e dal Regolamento del PE. Infatti nella interrogazione si richiama l'articolo 7 del Trattato, che definisce le procedure per perseguire i casi di violazioni gravi e persistenti dello Stato di diritto e della democrazia da parte dei paesi membri, ma nel dispositivo non si chiede in nessun modo di attivarle. Ricordo che né Segni né Rutelli -a differenza di altri sottoscrittori dell'interrogazione- hanno firmato con noi la denuncia sulla violazione che si è compiuta nel caso dei mancati plenum della Corte Costituzionale e della Camera dei Deputati. Tale denuncia è sepolta da un anno nella Commissione Costituzionale grazie anche, per usare un eufemismo, al silenzio del Presidente del Parlamento Pat Cox. Dopo aver attivato per la prima volta nella storia del Parlamento europeo questa procedura, il regolamento è stato modificato (la denuncia necessitava della sottoscrizione di almeno il 10% dei deputati) ed i parlamentari hanno perso parte del loro potere di iniziativa. Oggi il regolamento prevede che le procedure possano essere avviate solo dalla Commissione parlamentare competente. Invito quindi i Presidenti dei gruppi Socialista, Comunista, Liberale e Verde che - anziché sussurrare con una interrogazione che vi è una violazione della legalità - ne chiedano la sanzione e quindi procedano perché vengano avviate le procedure formali nei confronti dell'Italia. Ne hanno il potere, lo usino. Ci chiediamo se potranno anche contare sul sostegno del Presidente della Commissione europea Romano Prodi, visto che anche la Commissione ha il potere di attivare la procedura."
RUTELLI-SEGNI PARLANO DI VIOLAZIONE MA NON LA DENUNCIANO FORMALMENTE, NE' IN PARLAMENTO NE' ALLA COMMISSIONE Strasburgo, 9 aprile 2003 - "Pur condividendo l'essenziale dell'interrogazione di Rutelli e Segni sulla "Libertà e pluralismo nell'informazione" (della quale semmai rileviamo la parzialità rispetto al pià complessivo caso dell'illegalità dell'informazione nel nostro Paese) noi Deputati radicali al parlamento europeo non l'abbiamo sottoscritta in quanto non accompagna alla denuncia politica la richiesta doverosa dei conseguenti provvedimenti e azioni parlamentari prevista dal Trattato dell'Unione europea e dal Regolamento del PE. Infatti nella interrogazione si richiama l'articolo 7 del Trattato, che definisce le procedure per perseguire i casi di violazioni gravi e persistenti dello Stato di diritto e della democrazia da parte dei paesi membri, ma nel dispositivo non si chiede in nessun modo di attivarle. Ricordo che né Segni né Rutelli -a differenza di altri sottoscrittori dell'interrogazione- hanno firmato con noi la denuncia sulla violazione che si è compiuta nel caso dei mancati plenum della Corte Costituzionale e della Camera dei Deputati. Tale denuncia è sepolta da un anno nella Commissione Costituzionale grazie anche, per usare un eufemismo, al silenzio del Presidente del Parlamento Pat Cox. Dopo aver attivato per la prima volta nella storia del Parlamento europeo questa procedura, il regolamento è stato modificato (la denuncia necessitava della sottoscrizione di almeno il 10% dei deputati) ed i parlamentari hanno perso parte del loro potere di iniziativa. Oggi il regolamento prevede che le procedure possano essere avviate solo dalla Commissione parlamentare competente. Invito quindi i Presidenti dei gruppi Socialista, Comunista, Liberale e Verde che - anziché sussurrare con una interrogazione che vi è una violazione della legalità - ne chiedano la sanzione e quindi procedano perché vengano avviate le procedure formali nei confronti dell'Italia. Ne hanno il potere, lo usino. Ci chiediamo se potranno anche contare sul sostegno del Presidente della Commissione europea Romano Prodi, visto che anche la Commissione ha il potere di attivare la procedura."