SFRUTTAMENTO DI CITTADINI COMUNITARI: IL NOSTRO AGIRE DOVREBBE ESSERE BENEDETTO
Strasburgo, 8 aprile 2003 - "A seguito della denuncia sullo sfruttamento di circa cinquanta cittadini dell'Unione Europea da parte dello Stato Città del Vaticano, registriamo la reazione di un giovane e solerte segretario che vorrebbe far sottoscrivere agli sfruttati una "dichiarazione di totale estraneità" allo sfruttamento. E, nella lunga lettera, che andrebbe indirizzata a Monsignor Edmund Casimir Szoka, gli sfruttati dovrebbero dichiarare la loro "correttezza e determinazione nel non voler offendere in alcun modo l'immagine della Chiesa , né di fornire a terzi la possibilità di farlo." Per noi il punto cruciale era e resta quello che il Segretario di Stato dello SCV, Monsignor Angelo Sodano, è tenuto all'oscuro dall'affare. Perché chiamiamo in causa il Segretario di Stato e non Monsignor Szoka, Presidente della Pontificia Commissione e del Governatorato? Per la semplice ragione che il Segretario di Stato è considerato dallo stesso Vaticano il massimo esponente dell'attività diplomatica e politica della Santa Sede. In questo modo cerchiamo umilmente di aiutare i massimi responsabili della Chiesa a compiere delle scelte per non trovarsi di fronte al fatto compiuto, che arrecherebbe sè un'offesa ma ancor pià un danno. Giovani e solerti segretari, funzionari famelici di denaro e porporati neo benestanti, non sono tanto fieri del loro operare, tant'è che agiscono in modo furtivo (nascondendo i fatti a Mons. Sodano) e parziale (raccontando mezze verità a Mons. Szoka). Al massimo ci si potrebbe rimproverare di rendere pubblica una realtà ma, la puntualità e la prudenza con la quale ci muoviamo, dovrebbe essere benedetta."