IN MORTE DI UN DETENUTO NAPOLETANO IN ATTESA DI GIUDIZIO UCCISO DALLA MALA-SANITA' E DALLA MALA-GIUSTIZIA
Bruxelles, 3 aprile 2003 - Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali
al Parlamento europeo, ha presentato una interrogazione alla Commissione europea
sulle "morti accidentali" nelle carceri italiane e, in particolare, sul caso
di Luigi Giusti. Luigi Giusti, 58 anni, sofferente di gravi patologie pericolose
per la sua stessa sopravvivenza (diabete di grado elevato gi produttivo di
danni irreparabili al sistema arterioso: cecit, accidenti cardiovascolari agli
arti) il 3 dicembre 2002 veniva arrestato e condotto nelle carceri di Napoli
Poggioreale. Le iniziali richieste da parte della difesa - dall'acquisizione
della cartella clinica ad accertamenti sullo stato di salute - non hanno mai
avuto risposta. Il 21 febbraio 2003, a seguito di una nuova istanza di revoca
della custodia cautelare per le gravi condizioni di salute, il GIP -a seguito
del parere contrario del PM - la rigettava senza esprimersi sulla richiesta
della cartella clinica e sul venir meno delle esigenze cautelari per gravi motivi
di salute. Il 17 marzo, secondo quanto riferito ad uno dei difensori, l'autorit
penitenziaria inviava un fax urgente al GIP segnalando l'aggravarsi delle condizioni
di salute e richiedendo urgente trasferimento all'Ospedale Cardarelli di Napoli
(richiesta inevasa). Nella notte tra il 20 e 21 marzo il detenuto accusa dolori
lancinanti al petto cade dal letto e viene accompagnato sulle spalle dal figlio
Ottavio, anch'egli detenuto, all'infermeria del carcere; visistato dal personale
sanitario Luigi Giusti veniva fatto rientrare in cella dove, dopo un paio d'ore
cadeva in fin di vita, forse gi deceduto veniva trasportato all'Ospedale Loreto
Mare.
Dichiarazione di Maurizio Turco, Presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo:
"Probabilmente Luigi Giusti non verr classificato - come tanti altri
- tra i deceduti in carcere, cosè da non appesantire le tristi statistiche
frutto di un ambiente che -a termini di legge- non ha i requisiti minimi di
abitabilit e a cui spesso si aggiunge, come in questo caso, la falce della
mala-sanit e della mala-giustizia. Per quanto l'UE tenti di "non vedere, non
sentire e non parlare", è necessario che prenda delle iniziative in merito
alla tutela dei diritti fondamentali dei detenuti, elaborando un atto comunitario
che stabilisca criteri minimi a difesa dei diritti dei detenuti. Queste gravi
e ripetute violazioni dei diritti dei detenuti costituiscono di per sé
una violazione grave e persistente dei Trattati dell'UE. La Commissione europea
per il momento si fregia del titolo di guardiana dei trattatti. Oltre a guardare,
quando decider di agire?"