DEPOSITATE AL PARLAMENTO EUROPEO TRE RISOLUZIONI CONCERNENTI LO STATO VATICANO
Bruxelles,
6 dicembre 2002 - Depositate al Parlamento europeo tre proposte di risoluzione
concernenti:
- le ingerenze della Santa Sede nelle legislazioni in materia di salute
sessuale e riproduttiva;
- le ingerenze della Commissione degli Episcopati della Comunità
europea (COMECE) nei lavori della Convenzione europea
- per l'affermazione della giurisdizione civile su quella ecclesiastica
in materia di pedofilia.
Le proposte sono state sottoscritte da deputati radicali, verdi, liberali
socialisti e comunisti.
Tra gli altri hanno firmato il leader radicale Marco Pannella e Anna Karamanou,
Presidente della Commissione per i diritti della donna e le pari opportunità.
"E' sempre più costante ed evidente il lavoro delle istituzioni
cattoliche volto a "dettare" leggi agli Stati sottraendosi sempre più
anche formalmente alle loro giurisdizioni.
E' fuori discussione la legittimità delle chiese di avere principi
e precetti i cui fedeli accettano di rispettare. Cosi' come è pienamente
legittimo che le Chiese pubblicizzino e diffondano le loro convinzioni.
Ma la separazione dei poteri tra Stato e Chiesa è un fondamentale
dello Stato moderno, laico e democratico. Uno Stato che accettasse di
riconoscere ad una cellula microscopica lo status di "persona" e negasse
alla scienza e agli esseri umani l'utilizzo di cellule per salvaguardare
la vita umana - cioé degli esseri e delle esistenze umane - sarebbe
uno Stato fondato non già sul principio della libertà e
della vita ma su di una etica intollerante e di parte.
Con le tre risoluzioni, fondate sulla denuncia di fatti concreti, il Parlamento
europeo "ribadisce che il principio di laicità implica la piena indipendenza
delle istituzioni pubbliche e del loro campo di competenze dalle influenze ed
organizzazioni clericali o confessionali" e denuncia che questi fatti sono "un
tentativo di sovvertire il principio di imparzialità dell'ordinamento
giuridico europeo e di sostituire la sua legittimità democratica con
una legittimità teocratica".
D'altronde è farisaico dire agli Stati cosa devono o non devono
fare e poi pretendere che la propria banca non sia sottoposta nemmeno
ai controlli delle autorità internazionali deputate ai controlli
sul riciclaggio di denaro. Cosi' come è farisaico appellarsi all'articolo
11 del Trattato Lateranense per sottrarsi alle leggi degli uomini, anche
se si tratta di indagini relative ad omicidi. D'altronde per il Vaticano
la "persona" da tutelare è uno striscio su un vetrino di laboratorio
da vedere al microscopio, mentre milioni di persone possono essere condannate
a morte per tutelare quello striscio. Perché questo è quello
che accade quando il Vaticano chiede agli Stati di impedire la ricerca
scientifica sulle cellule staminali."