SI METTE LA MORDACCHIA AI COLLEGHI DI FALCONE E BORSELLINO NEL POOL ANTIMAFIA DI PALERMO PER TUTELARE GLI AMICI POST MORTEM. E A CHI TOCCA I FILI?
Roma, 17 agosto 2002 - "Non ci sono parole per denunciare il silenzio che
ha accompagnato le riflessioni che Peppino Di Lello - uno dei tre colleghi in
vita che con Falcone e Borsellino costituivano il pool antimafia di Palermo
- ha fatto sul 41bis nell'edizione di ferragosto di Liberazione. Di Lello pone
un interrogativo fondamentale ed una proposta concreta. L'interrogativo è
: "prima di schierarvi acriticamente a favore del 41bis, volete controllare,
rendervi conto delle specifiche realtà o volete accedere ad una nozione
del "senso di umanità" ristretta a vitto con una tomba come
alloggio?" La proposta è di una "inchiesta (non ministeriale,
ovviamente) sulle modalità di applicazione del 41bis". Forse a qualche
amico post-mortem di Falcone e Borsellino la proposta dei radicali e di Peppino
Di Lello fa paura, lo comprendiamo ma non possiamo accettare passivamente la
mordacchia. Chi tocca i fili muore?"