ARRESTI EURISPES : TRUFFA O ASSOCIAZIONE A DELINQUERE?
Roma, 20 marzo 2002 - Mi auguro che il clamore dell'inchiesta sull'Eurispes, sul suo Presidente e su alcuni suoi dirigenti, rappresentino i primi rilievi e non la conclusione dell'indagine sulla Formazione Professionale in Puglia. Mi auguro altres' che i magistrati baresi ricostruiranno oltre alle fattispecie criminose specifiche, anche il contesto politico in cui queste fattispecie sono maturate. Va infatti ricordato, affinché sia opportunamente riportato in sede giudiziaria, che l'Assessore Di Donna fu estromesso dall'incarico ed espulso dal proprio partito perché aveva proposto una riforma della Formazione Professionale. Una riforma finalizzata a ribaltare l'equilibrio di un sistema che si occupava di tutelare le associazioni di formazione a scapito della qualità formativa. Va accertato se chi si batté contro quella riforma fosse portatore di una diversità politica o, invece, di interessi e va appurato se il perseguimento di tali interessi fosse più o meno lecito. In particolare ci chiediamo e chiediamo se il presidente della Conferenza episcopale pugliese, il vescovo di Lecce Mons. Ruppi, che si scaglio' con determinata violenza politica contro la riforma e contro l'Assessore Di Donna, fosse animato da carità cristiana nei confronti dei formatori o se invece fosse animato da interessi curiali o para curiali legati alle società di formazione. Lo stesso discorso vale sia per quel mondo politico che ha finto una crisi di governo, che per quel mondo politico di sedicente opposizione ma che in realtà ha assistito allo scempio in religioso silenzio. In queste ore sommessamente ci interroghiamo se non vi fosse una associazione a delinquere finalizzata ad intercettare i fondi destinati alla formazione professionale. Forse non basta controllare conti bancari e procedure di assegnazione, forse andrebbero ascoltati i protagonisti dell'azione che porto' a censurare la proposta di riforma e all'estromissione dalla vita politica dell'Avvocato Giuseppe Di Donna.