APPROVATI GLI EMENDAMENTI RADICALI AL PARLAMENTO EUROPEO IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI PER L'UNIONE EUROPEA E' UNA CLAUSOLA DI STILE
Bruxelles, 20
febbraio 2002 - Sono stati approvati oggi in commissione libertö e diritti
dei cittadini gli emendamenti dei deputati radicali Maurizio Turco e Marco
Cappato con i quali si critica l'operato della UE nei rapporti con i paesi
terzi.
"L'Unione europea conclude accordi internazionali di cooperazione ed associazione
con paesi terzi di ogni tipo, da quelli in via di democratizzazione ai regimi
comunisti e dittatoriali di tutto il mondo, accordi che sono subordinati alla
cosidetta "clausola democratica". Clausola che viene sistematicamente inserita
in tutti gli accordi e altrettanto sistematicamente ignorata. Nemmeno a seguito
dell'arresto ed al sequestro durato due settimane da parte del regime comunista
del Laos di Olivier Dupuis - deputato europeo e Segretario del Partito Radicale
Transnazionale - e di altre 4 persone per avere semplicemente attuato una manifestazione
nonviolenta, n® la Commissione n® il Consiglio hanno dato seguito alle richieste
del PE di sospendere l'accordo con il Laos, cioé di attivare la "clausola
democratica" contenuta nell'accordo. In realtö la Commissione ed il Consiglio
utilizzano quella clausola per fare digerire al PE accordi con paesi che violano
chiaramente i diritti dell'uomo e le libertö fondamentali, come recentemente
accaduto in occasione della ratifica da parte del PE dell'accordo di associazione
con l'Egitto. Con i nostri emendamenti il Parlamento Europeo "prende atto dell'uso
strumentale della clausola sui diritti umani che non produce, come dimostrano
i casi recenti del Laos e dell'Egitto, l'effetto auspicato di un reale rispetto
dei diritti umani nei paesi terzi" e chiede al Consiglio ed alla Commissione
di creare meccanismi di monitoraggio e verifica dei diritti umani nei paesi
terzi che facciano scattare "azioni e misure progressive ed efficaci che l'Ue
dovrö adottare in caso di violazione dei diritti e delle libertö fondamentali".
Il tutto sperando che anche l'aula mantenga questa posizione e che la Commissione
e il Consiglio vogliano dare un seguito concreto a quella "clausola democratica"
che oggi ñ solo una clausola di stile."