"Vecchi e nuovi membri e dirigenti governativi sono in queste ore uniti dall'ipocrisia di chi non ha saputo quando poteva, e di chi non vuole oggi che può, avviare una seria riflessione sulle politiche sulle droghe.
Chi fino a ieri era al governo del paese riprende a parlare di politiche sperimentali ma tacque nel momento in cui avrebbe potuto agire . Lo fa come se nulla fosse, mentre si dovrebbe vergognare anche per il modo con il quale han amministrato, attraverso un loro fiduciario, l'Agenzia antidroga delle Nazioni Unite.
Così come gli attuali governanti cercano scorciatoie assurde ignorando quanto sia Vincenzo Muccioli che Silvio Berlusconi avevano compreso. Vincenzo Muccioli negli ultimi mesi della sua vita aveva capito che su molte cose si poteva e si doveva lavorare insieme. Non fu un caso, né un errore, né un calcolo se, nel gennaio del 1995, ospitò a San Patrignano il nostro congresso del Coordinamento radicale antiproibizionista.
Anche Silvio Berlusconi, da Presidente del Consiglio, nel 1994 aveva capito che su molte cose si poteva e si doveva lavorare insieme e si impegnò -tra l'altro- a convocare "una conferenza pubblica internazionale sui costi e benefici sociali delle attuali strategie mondiali contro la droga e sulle ipotesi concrete di revisione delle convenzioni dell'ONU".
Purtroppo in questo paese non ci sono più né il Vincenzo Muccioli né il Silvio Berlusconi di quegli anni."