In relazione alla firma dell'accordo di cooperazione tra Europol e gli USA riaffermiamo la nostra convinzione che il terrorismo non puo' essere battuto con metodi antidemocratici.
Il fatto che oggi il PE sia ridotto a organismo consultativo relativamente alle materie del terzo pilastro costituisce une ferita inferta alla democrazia europea - se in questi termini possiamo parlare del sistema che oggi regola le Istituzioni dell'Unione - e implica l'impossibilità di avanzare in termini concreti nella realizzazione di uno spazio che sia sì di sicurezza, che sia sì di giustizia, che sia sì di libertà, ma che noi riteniamo debba essere, soprattutto e a priori, uno spazio di democrazia.
Dopo l'11 settembre è indispensabile aumentare la cooperazione e lo scambio di informazioni e di dati tra i diversi paesi, ma contemporaneamente è necessario che vi sia un controllo democratico.
L'attitudine del Consiglio di calpestare il PE, la sola istituzione democraticamente eletta, è innanzitutto un insulto alla tradizione, alla storia, alla realtà democratica degli USA.
Anche per questo oggi abbiamo manifestato davanti al Consiglio con lo slogan "L'Europa non deve distruggere la democrazia con lo scopo di proteggerla".