SULLA "GUERRA SANTA" VATICANA
Roma, 4 dicembre
2001. "Ogni volta che il Vaticano è riuscito a far diventare i
propri legittimi precetti morali "Legge dello Stato", la società
ha dovuto pagare - e paga - prezzi altissimi non solo morali ma in vite
umane.
Oggi, nel Terzo Mondo, milioni di persone sono costrette a convivere con
la feroce e disumana disavventura di fare figli destinati a morire per
fame o per Aids o, nei casi più "fortunati", a sopravvivere tra
gli stenti, la miseria, l'ignoranza.
Oggi il Vaticano ha deciso di lanciare la sua guerra santa alla droga con lo slogan : "LO STATO NON ABDICHI SUL BENE COMUNE, NON SIA LEGALE CIO' CHE E' CRIMINALE".
Il Vaticano, le gerarchie vaticane non possono non sapere che la loro presa di posizione rafforza il mercato criminale della droga illegale, e che questo mercato genera milioni di dollari ogni anno che vengono riciclati in banche compiacenti.
Ci si consenta allora di suggerire al Vaticano di non abdicare alla propria missione e di tenere ben separato quel che è di Cesare da quel che è di Dio. Anche se quel che è di Cesare, com'è noto, spesso induce in tentazione".